Arbitro come giudice o come alleato.

Inutile nasconderlo, da tempo immemorabile esiste un problema con il numero è la qualità dei nostri arbitri. Ovviamente le due cose sono legate perché più aumenta il numero più sale la qualità. Per cui possiamo dire che il problema principale è quello di migliorare lo

scouting degli arbitri. Le squadre spesso hanno avuto il problema di trovare giocatori e alcune hanno chiuso per questo motivo, altre viceversa ogni anno riescono a trovare giocatori entusiasti di cominciare questo splendido sport.  In quarant’anni di football, per esempio, il nostro problema è sempre stato quello di reperire fondi per sostenere la nostra attività, ma mai quella di trovare giocatori. Ora ci saremmo aspettati che, riscontrato anche questa volta il manifestarsi preoccupante della mancata crescita degli arbitri, si cercasse insieme, magari coinvolgendo le squadre che tali problemi di scouting non hanno mai avuto, di risolvere il problema. Una federazione lungimirante avrebbe attivato questa politica prima che il problema si verificasse nella sua drammaticità. Un bel segnale sarebbe stato inserire un arbitro nella Hall of Fame, proprio per far capire l’importanza ed il rispetto che la Federazione pone alla squadra degli arbitri. Ora dobbiamo comunque trovare soluzioni, dobbiamo riuscire a far diventare attrattiva la squadra degli arbitri.  Da anni uso questo termine riferito agli arbitri, proprio perché la squadra degli arbitri è attrattiva mentre il fare l’arbitro non lo è. Se capisco che entrando nella squadra degli arbitri potrò godere delle stesse emozioni e delle stesse soddisfazioni che ha un giocatore, che avrò dei compagni di squadra che mi aiuteranno e sosterranno nel percorso e che sarò percepito dai giocatori come un loro alleato probabilmente avrò voglia di provare tale ruolo. Se viceversa mi si prospetterà di fare il giudice e di avere come soddisfazione, oltre il gettone, l’amministrazione del potere, farò fatica a reperire arbitri, farò fatica a farli divertire e farò fatica a farli percepire dai giocatori e dal pubblico come alleati del gioco sicuro. Molti sono gli appassionati che non avendo avuto opportunità di giocare da giovani o che non avendo il tempo necessario da dedicare agli allenamenti oggi sono spettatori del nostro mondo e non artefici del suo sviluppo. Molti di questi sarebbero felici di entrare a far parte della squadra degli arbitri, rivivere o vivere l’adrenalina che l’indossare una divisa per scendere in campo per disputare una partita ti dà. Il piacere e l’emozione di sapere che grazie al tuo tempestivo intervento i giocatori possono giocare in sicurezza, saranno impagabili quanto lo è stato il giocare. Conosco molti arbitri che nutrono per questo sport una passione infinita, ragazzi, uomini che arrivano ad arbitrare due, qualche volta anche tre partite a week end e la loro gratificazione non è certo il gettone di presenza. Facciamo in modo che le loro emozioni siano conosciute, che la gente sappia che esiste una possibilità di essere importanti per il nostro sport anche se non si vuole giocare. Molti dei nostri ex giocatori già hanno fatto i corsi arbitri, altri hanno imparato molto bene le regole perché vi avevo obbligati per entrare in campo. Ragazzi il problema c’è, c’è per noi ma c’è anche per voi ai quali il campo manca. Il vostro impegno nel football non è finito, oggi avete un impegno molto più importante: permettere ad altri di giocare a football come avete fatto voi ma soprattutto di tornare a divertirvi come una volta, indossando l’unica divisa oltre alla nostra: quella a strisce bianconere, che sono sicuro saprete onorare quanto e come avete onorato la nostra. Sarà un piacere rivedervi in campo. Il corso per poter arbitrare il prossimo campionato parte a breve, credo ai primi di novembre, il tempo del divano è finito. Fatevi onore.