Da domani le Paraolimpiadi invernali

Cominciano domani e finiranno il 18 di marzo le paraolimpiadi invernali del 2018. I giochi Paraolimpici sono nati nel secondo dopoguerra, quando atleti di ritorno dai combattimenti utilizzano lo sport nell’ambito del percorso di guarigione. Le competizioni paraolimpiche sportive iniziarono infatti nel 1948 e coinvolsero i reduci di guerra britannici ospedalizzati; constatando che lo sport apportava beneficio sia fisico sia psicologico, e continuarono fino al 1960. A Roma, proprio in quell’anno ci fu un’Olimpiade estiva, nella quale oltre 400 atleti in sedia rotelle presero parte ai giochi che vennero riconosciuti come primi Giochi Paralimpici a posteriori, nel 1984. Il precursore degli sport invernali parlimpici fu uno sciatore austriaco che aveva avuto ambedue gli arti amputati, il quale eseguì la sua discesa sugli sci grazie ad una protesi. Fu nel 1974 che si tenne la prima competizione ufficiale mondiale per atleti diversamente abili ma fu nel 1976 che in Svezia ci furono in Svezia i primi Giochi Paralimpici invernale dal 21 al 28 febbraio. Da allora molta strada è stata fatta e, anno dopo anno i giochi sono cresciuti sia per partecipazione sia per discipline, fino a giungere quest’anno ad ottanta specialità, otto in più di quelle svolte nel 2014. Noi seguiremo in maniera particolare le gare di hockey su slittino meglio nota come slide hockey, dove nella nazionale USA giocano due nostri cari amici Nikko Landeros e Tayler Carron, due fenomeni che vantano nel loro palmares oltre altre molte vittorie, due titoli olimpici e due campionati del mondo e che parteciperanno a questa Olimpiade con buone

possibilità di vittoria. Raramente in qualsiasi competizione tifiamo contro l’Italia, ma questa volta non possiamo che tifare per questi due incredibili ragazzi diversi, non nel fisico ma nel carattere. Da oltre dodici anni si allenano con sacrificio e dedizione per onorare al meglio quella maglia della nazionale americana che grazie al superamento di selezioni durissime hanno saputo conquistarsi anno dopo anno. Orgogliosi di esservi amici, incrociamo le dita e vi facciamo un grande in bocca al lupo.