Week end ricco di emozioni.

Un week end ricco di emozioni quello appena trascorso. Emozioni di vario genere ma tutte incredibili. Cominciamo da venerdì sera quando c’è stata la cerimonia di apertura dei giochi di Oralimpics. Dopo i ringraziamenti alle molte autorità presenti, abbiamo assistito alle esibizioni di alcune scuole di ginnastica e ballo di Milano, in attesa che facesse buio e tutte le migliaia di persone presenti potessero vedere il fuoco passare dalla fiaccola al braciere olimpico, o meglio dalle fiaccole, perché ha differenza delle Olimpiadi molti hanno portato la loro fiaccola che si è poi unita nel fuoco del braciere. Momento incredibile quando Antonio Rossi, pluricampione olimpico e mondiale nel canottaggio, già portabandiera della squadra ai giochi olimpici di Pechino 2008, salito sul palco

per i saluti, annunciava a sorpresa di voler lasciare a disposizione dell’organizzazione per i tre giorni della manifestazione, una delle sue medaglie d’oro olimpiche, così da poter far provare ad indossare quella medaglia, perché altri capissero cosa aveva rappresentato per lui. Ha infatti raccontato che la conquista di quell’oro partiva da lontano, da quando da bambino giocava in oratorio, sognando un giorno che quel gioco lo avrebbe  portato a farsi mettere al collo una medaglia. Lui l’aveva realizzato il suo sogno, con tenacia e determinazione e mettendo molta passione in tutto quello che faceva. I sacrifici assumevano uno scopo e tutto diventava non solo sopportabile ma persino piacevole vivendo ogni giornata come l’avvicinamento alla realizzazione del suo sogno. Speriamo che  i molti partecipanti accolgano il suo invito e seguano il suo esempio. Grande! Certo è che l’inno di Mameli cantato da tutti i presenti e suonato dalla banda dei carabinieri della regione Lombardia risentiva delle incoraggianti parole e dall’entusiasmo che il gesto di Antonio Rossi aveva lasciato. Dopo la presentazione di oltre cento oratori presenti che hanno sfilato con un rappresentante con il solo cartello, proprio come alla presentazione delle squadre alle Olimpiadi, e lo spettacolo pirotecnico di chiusura, i ragazzi sono andati a dormire in con qualche ansia per le gare del giorno dopo.

Sabato sin dalle prime ore tutti i campi allestiti per oltre un chilometro e mezzo erano gremiti di ragazzi che gareggiavano tra loro seguendo il rigido protocollo che le gare imponevano, approfittando tra una gara e l’altra di entrare in contato con gli sport che le ventidue federazioni presenti si adoperavano per far conoscere. Il grande lavoro organizzativo svolto dal comitato regionale della Lombardia della Fidaf ha così permesso ai molti oratori presenti di conoscere il football, ma anche di provare a lanciare o ricevere un pallone e di sapere che è possibile investendo pochissime risorse per comprare un kit di flag football,  poter giocare anche in oratorio, oltre che ovviamente affidarsi alle molte società sportive lombarde che operano sul territorio. I ringraziamenti a due vecchi del football come i consiglieri regionali Gigi Bravin e Paolo Sonzogni sono d’obbligo, cosi come ai ragazzi dei Rams che hanno accettato di dare il loro contributo senza insegne della loro squadra, privilegiando la diffusione del nostro sport a quella della propaganda personale.

Unica riflessione triste della nostra presenza a  questa manifestazione la poca presenza di allenatori o giocatori che potessero contribuire  a diffondere passione o almeno curiosità per il nostro sport, oltre magari a facilitare il reclutamento per le loro società. Può darsi che sia mancata la comunicazione alle società, ma sarebbe stato bello vedere i tanti coach delle giovanili prodigarsi per  insegnare ai neofiti la bellezza del nostro sport. Peccato, prendiamo il lato positivo che è, che da questo week end  molti più ragazzi hanno lanciato almeno una volta un pallone da football e lasciamo che questo seme germogli. Purtroppo, come tutte le cose belle, anche questa è finita e tra tanti applausi e qualche lacrima si è spento il braciere che siamo sicuri tornerà ad accendersi anche il prossimo anno nella certezza che se questo avverrà noi saremo li per far conoscere a sempre più ragazzi il nostro sport.