Maturità diverse dal solito

Si sono conclusi questa settimana i percorsi liceali di due dei nostri giocatori: Carlo Magnaghi e Federico Lopez.

Il grandissimo impegno che entrambi hanno dimostrato per tutto l’anno in campo (e in casa durante la quarantena) negli allenamenti è stato rimesso, come sempre richiesto dai Rams, nella preparazione degli esami. 

Proprio come non è pensabile preparare una partita in una sola settimana di allenamento, allo stesso modo non è possibile pensare di sostenere un esame studiando solo all’ultimo momento. Questo i ragazzi lo sanno, perché lo vivono sulla propria pelle ogni Martedì e Giovedì insieme ai loro compagni.

E ancora una volta, questa filosofia ha dato i suoi frutti: Carlo, anche se con noi da meno di un anno, è uscito con 70, recuperando alla grande tutte le lacune che aveva nel primo quadrimestre; 

mentre Lopy, con noi ormai da 3 anni, si è conquistato un bel 82/100 grazie ad un grande esame orale con il quale ha collezionato 37 punti su un massimo di 40.

I protocolli di sicurezza anti-covid non ci hanno purtroppo permesso di assistere all’esame di Carlo, per cui vi parleremo dell’esame di Lopy al quale abbiamo potuto essere presenti sfruttando l’unico invito di cui disponeva.

Nonostante il clima, inteso proprio come caldo torrido e afoso, fosse il solito che ha accompagnato praticamente tutti gli orali di maturità della storia, le sensazioni e le percezioni erano ben lontane da quelle solite: scuola deserta, con ingressi monitorati tramite autocertificazioni e misurazione della temperatura corporea, mascherine, igienizzanti, nessun ripasso dell’ultimo minuto con i compagni di studio o pacca di incoraggiamento sulle spalle.

Comunque, ai miei occhi la cosa che più stonava in tutto questo era l’assenza di una persona che ha presenziato a tutte le maturità e a tutte le lauree dei suoi Rams.

Maglia verde Rams, auricolari che pendono dalle orecchie e la parola di supporto che in un attimo ti fa dimenticare l’ansia da esame: “Guardali negli occhi, tutti. A fine esame, devi dirmi il colore degli occhi di ogni professore”. 

E’ l’unica cosa che mi sono sentito di dire a Lopy prima che entrasse in aula per sostenere il suo esame. E sono convinto che in quell’aula non ci sia entrato da solo.

Il “Lopy da 82/100” che è uscito soddisfatto dall’aula è lo stesso ragazzo che 3 anni fa mi faceva dannare perchè non era in grado di portarmi compilati adeguatamente i moduli di iscrizione, o che stava di essere bocciato. 

Anzi mi correggo, non è proprio più lo stesso ragazzo, è un uomo. Un Rams. It’s enough!