c'è qualcosa dietro al trono più grande del re stesso

E’ un po’ di tempo che non scrivo più sul sito, causa prevaricanti impegni di studio e tesi.

Torno a esprimere la mia opinione rispetto ai temi che si sono trattati in questi giorni.

Tenere duro e cambiare noi le cose non è facile in “una realtà che spiace ammetterlo e sempre più dei furbi e meno degli onesti”, come ben evidenziato nello scorso articolo da Tex, alias il nostro Vice (almeno credo, non so se nel frattempo qualcuno ha usurpato il suo nick ^^). Oserei dire, citando il Prof. Auriti (cercate su internet, cercate), che “non conviene più ciò che è giusto, ma è giusto ciò che conviene”.

Mi permetto però di contestualizzare questo problema rispetto alla società in cui ci troviamo, riprendendo gli spunti offerti dall’articolo di Claudio Minguzzi di qualche giorno fa.

Se la società è minata alla base da esempi negativi, da informazione pilotata, da governi subdoli che tutto fanno meno che perseguire l’interesse della popolazione (o meglio: della maggior parte della popolazione), che cosa ci si può attendere in un ambito così ristretto quale quello di uno sport “minore”?

Di certo non che pochi buonintenzionati possano sovvertire l’ordine delle cose.

Le venti righe che ho scritto su Biagi mesi fa non erano indirizzate a scopi personali, non era un esercizio di retorica per “fare vedere che potevo scrivere in modo semi-decente su qualcosa di serio”. I temi erano esattamente gli stessi, riferiti però nello specifico non al ristretto mondo del football, che per quanto si può amare è solo una realtà infinitamente piccola, ma più in generale a quella crisi di valori che (cavalcando l’onda come solo loro sanno fare), quei pagliacci di politici stanno sollevando in questo periodo. Supportati da media vergognosi e degni dei peggiori regimi (e non mi riferisco solo a quelli italiani). E che interessa non solo la politica (lo sapevamo già che molti erano marci), ma anche l’economia (oh-oh, forse il capitalismo sfrenato non è il paradiso..).

C’è un detto spagnolo di cui son venuto a conoscenza recentemente, che dice: “ci fanno pipì addosso e ci dicono che sta piovendo”.

Se vogliamo sollevare una questione morale da persone oneste quali siamo, non limitiamo il tutto alla sola sfera del football: seguendo l’esempio di Big che prima si informa e poi parla, io ho iniziato a informarmi su quello che realmente succede nel mondo. Come sempre Big dice, quelli peggiori son quelli che sanno “un po’” e pretendono di avere in mano la conoscenza ultima del mondo. Io so molto poco, ma ne sono consapevole e da questo trovo spunto ad usare sempre di più la mia testa. Viviamo dopotutto nell’era di internet: sfruttiamo l’occasione e non viviamo vincolati a quello che ci racconta la scatola magica (TV).

Umbe