Il giorno prima…

Il giorno prima non è mai un giorno come gli altri. Fai finta di non pensarci o cerchi qualcosa per distrarti ma non è un giorno come gli altri. Puoi avere anni di esperienza o essere alla prima volta non sarà e non è un giorno come gli altri. Per chi ha esperienza sa che ci deve fare i conti, sa che è normale che salga la tensione, è normale che cominci ha pensare di non ricordarti tutto, cominci a salire la paura di sbagliare, improvvisamente ingigantisci fama e meriti degli avversari. E’ normale. Mangi, ma il tuo pensiero è rivolto altrove, guardi il cielo ma non è come capire se la gita fuori porta andrà bene o male è molto di più. In tutto questo c’è chi non sa se giocherà titolare e chi non sa chi schierare titolare, c’è chi ha paura di dimenticare qualche cosa e chi controlla meticolosamente tutta l’attrezzatura. C’è chi fa finta di niente e chi non vuole essere disturbato perché oggi non è un giorno come un ‘altro. C’è chi capisce queste cose e chi le considera una esagerazione, ma comunque oggi non è un giorno normale. Domattina sarà un po’ diverso, comincerà l’ansia, la paura, si vorrà che il tempo scorra veloce per essere già al calcio di inizio e non pensarci più. Ma oggi, oggi è un giorno che dovrebbe essere normale, ma non è un giorno normale. Oggi è il giorno che precede la prima di Campionato FIF, oggi è il giorno prima di speranze ravvivate o sogni infranti, puoi aver lavorato duro, esserti allenato con coscienza, ma non cambierà il modo di vivere questo giorno. Un giorno lungo, sebbene fatto solo e sempre di ventiquattro ore, ma spesso il tempo si accorcia o si allunga per farci i dispetti. I momenti piacevoli sembrano finire subito, quelli tristi sembrano durare a lungo. Questo è il giorno della paura individuale, paura che verrà sconfitta solo domani, solo incontrando gli altri compagni, solo trasformando la paura individuale in forza di squadra, a quel punto se abbiamo lavorato bene, l’orgoglio del gruppo, la volontà di non deludere i compagni, il sentire di essere per loro un punto di riferimento, fa si che dentro ogni giocatore scenda lo spirito della squadra, e se questo avviene si nota la trasformazione. La tensione diventa padronanza dei propri mezzi, le forze si raddoppiano e si forma quella magia impalpabile che è una squadra. Domani per l’ennesima volta avrò la fortuna di assistere a questa magia, domani i Rams tornano in campo, domani alle 14,30 al campo Saini chi verrà assisterà a questo rito, un rito che pochi possono cogliere, un rito che appartiene a chi in campo va per passione, non per contratti milionari. Un rito che appartiene a chi lo sport lo pratica o lo ha praticato in maniera pulita, a quelli che pensano che la lealtà sia un valore importante, a quelli che faranno di tutto per vincere ma sapranno accettare la sconfitta se l’avversario se la saprà meritare. Noi a perdere abbiamo imparato l’anno scorso, adesso proviamo a vedere se abbiamo imparato a vincere, cosa che è altrettanto difficile.
In bocca al lupo Rams e questa giornata valeva già la fatica degli allenamenti.