Salvata la Panchina di Big Ram una vittoria dei vecchi Rams

Quando venerdì ho parlato con il Presidente che mi aveva annunciato che non avrebbe tollerato un’altra sconfitta, non mi è rimasto che appellarmi alla amicizia e alla unione dei miei vecchi compagni dei Rams, al loro aiuto per salvare la panchina. Quando in tribuna ho visto arrivare Roccia Dones, devo dire in forma, Papi Menardo, Gigi Freccia Tricolore Lazzari, Cesare Splinter Gasco, Elvis Ranieri, Jacopo samurai Nardi, che si è addirittura seduto in panchina, Alberto Kellner, che era venuto personalmente ha fornirci l’impianto acustico, ed in campo al mio fianco avevo già Red, defense coordinator, grande lavoro della difesa, Roberto feefteen De Santis coach delle linee, reattive e buoni anche gli inserimenti dei giovani, Alberto Maghini, puntuale nel lavoro degli special team, Il Kaiser Alfredo Martinelli, mai visto la squadra in questa condizione fisica e senza infortuni, Claudio Minuzzi, bravo ed essenziale speaker, perfino il nostro vecchio fotografo Dario Arrigoni, che ha affiancato il lavoro del nostro abituale Alessandro Prada, ero già sicuro che la magia era scesa sul Saini, ma soprattutto quando ho visto lui Hulk Rancati, una volta, il professor Rancati oggi, ho capito che contro questa squadra, ieri, nessuno avrebbe potuto vincere, ma che soprattutto avevamo già vinto tutti. Perché mi soffermo se Hulk, perché credo che solo chi ha ancora oggi la squadra nel cuore accetti di andare a tenere una down chine con un improponibile pettorina rossa per tutta la partita. Il professor Rancati illustre Psichiatra, docente di psicologia, direttore sanitario di due cliniche, ieri quando un impunito come me gli ha chiesto: “ mi tieni la catena?” Fabio ha risposto: “Se serve”. Questa è la vittoria che tutti i Rams hanno ottenuto da sempre, ricordarsi che non ci sono lavori stupidi, c’è gente stupida, ricordarsi che per essere i più forti non si deve urlare o tirare i caschi, ma dare l’esempio, e non solo ricordarsi, ma metterlo in pratica. Fare sapere agli altri che sono importanti tutti, perché solo se saremo tutti insieme saremo vincenti, questo è il messaggio che i Rams da sempre hanno fatto loro, e ieri lo hanno dimostrato anche al Presidente. Questo sport da sempre insegna valori, ha nel suo DNA la formazione di uomini, di amici, ha al suo interno la lealtà, il rispetto delle regole, il piacere di affrontarsi con una grossa carica agonistica, perché solo cosi aumenterà il nostro rispetto per i contendenti. Questo è il football, il football è organizzazione, disciplina, condivisione, rispetto dei ruoli, puntualità. Se insegnerete e apprenderete questa tecnica state insegnando ed imparando football. Se farete i furbi, giocherete sporco, non rispetterete gli arbitri, farete uso di qualsiasi sostanza non naturale per averne un vantaggio starete facendo dell’altro e l’unico vantaggio che avrete sarà quello di non poter gioire delle vittorie e deprimervi per le sconfitte. Ieri sul campo non hanno vinto i Rams ha vinto il football. Uno scontro leale, un gioco piacevole, l’impegno di tutti per cercare di vincere, ma nessuna tragedia, da parte di chi ha perso. Solo una grande giornata di sport. Gli arbitri non hanno sbagliato? Si, ma sicuramente meno degli allenatori e dei giocatori. Sia loro che gli altri lavoreranno per migliorarsi e speriamo che già dalla prossima partita ognuno sbagli un po’ meno, perché questo è il football. Ma allora mi chiederete nessuno altro ha sbagliato? No purtroppo qualcuno che ha sbagliato c’è: tutti quelli che potendo, non sono venuti a vedere la partita. I quattrocento che sono venuti, sono sicuramente un buon traguardo, considerando che a Milano c’erano altri due incontri di Football in contemporanea, una addirittura con gli americani, si quelli pagati, o che dovranno essere pagati, che peraltro hanno fatto meno pubblico di noi, ma qui apriremmo una polemica che non voglio. Oggi voglio solo gioire per la festa alla quale ho partecipato, voglio ringraziare tutti: gli avversari, gli arbitri, la FIF, le cheer leaders, i Rams tutti vecchi e nuovi, il pubblico, l’organizzazione e tutti quelli che mi hanno denigrato, ci siete andati ad un passo, il Presidente stava per licenziarmi, ma non avete fatto i conti con lo spirito dei Rams. La squadra di cui probabilmente avreste voluto far parte, ma non ne avevate l’umiltà. Grazie Rams.