Ognuno faccia il suo.

Ho letto ieri sul sito dei Daemons, mi passino il finalmente, un redazionale del presidente che parla di cose più o meno attuali. Capisco che non tutti vogliono alzarsi presto per scrivere un articolo, ma ritengo che sia molto importante per tutto il movimento che i siti siano vivi, che riportino sicuramente gli appuntamenti della squadra, ma che facciano anche sapere il pensiero della squadra, oltre ovviamente i risultati in tempo quasi reale, almeno. Mi piacerebbe vedere dei ragazzi, che magari hanno la passione per il giornalismo che interrogano di volta in volta dirigenti, coach, giocatori, e ne riportino il pensiero, mi piacerebbe far sapere che i giocatori di football non utilizzino i forum per sapere a quale bar trovarsi, ma per confrontarsi sul futuro del nostro sport. Mi piacerebbe che imparassero ad esprimere delle opinioni firmandosi, non improperi anonimi, questo non so se farà di loro giocatori migliori, ma sicuramente uomini migliori si. I giornali non scrivono di football, benissimo scriviamone noi, scriviamone dovunque possiamo, su face book, sui siti, sui forum, ma scriviamone sperando e pensando che magari su questi siti ci può capitare un ragazzo, un genitore, uno qualsiasi che potrebbe interessarsi a sapere che ci sono Presidenti che piangono per una vittoria, non perché incassano un premio, ma perché vedono ricompensati tanti sacrifici loro e di tanti bravi ragazzi. Giusta anche la sottolineature del Presidente Planca che stigmatizza il comportamento becere di un giocatore, che non sapendo perdere, non sa neanche vincere e mi piacerebbe leggere la condanna anche dei suoi compagni di squadra e magari la lettera di scuse di chi ha avuto tale comportamento, che magari potremmo capire anche se non giustificare, ma questo sarebbe quello che porterebbe il lettore a diventare un appassionato. Si secondo me amare il football e volerlo diffondere vuol dire anche questo, vuol dire dedicare dieci minuti a far sapere a tutti che ci sono tanti ragazzi stufi di furbate, stufi del fallo di esperienza, del la legge non è precisa e allora ne approfitto per fregarli. Chi fa le leggi nel football americano, per adesso non è un professore di diritto, si so che il Presidente della FIDAf è un professore, ma lui non se ne interessa, per cui una volta che tutti abbiamo capito il senso di una norma, sta alla nostra onestà approfittare di un errore di stesura o no. Con il tempo impareremo a scriverle meglio per adesso accontentiamoci della buona volontà
Ecco io sono un pazzo sognatore, ma mi piacerebbe avere a che fare con Presidenti, allenatori, giocatori che si affrontano in campo con grande agonismo, ma che finita la partita si guardano negli occhi e si abbracciano, rimandando gli sfottò a mezz’ora dopo, quando il perdente ha digerito la sconfitta. Chi comanda, chi arbitra, quale sigla, non sono cose importanti, la lealtà, l’onore, l’onesta, la passione sono valori per noi irrinunciabili. Lo abbiamo detto in tempi non sospetti, stavamo costruendo le fondamenta per una casa grande, molto grande, anche se al momento eravamo piccoli, anche se non piccolissimi. Noi andremo avanti a edificare quelle fondamenta, quando queste persone si riconosceranno nei nostri ideali saremo pronti ad accoglierli, se lo vogliono fare subito e contribuire alla loro costruzione, meglio. Il lavoro è tanto, se vogliono venire a dare consigli su come rinforzare queste fondamenta si accomodino, sappiano però che il progetto di base non sarà cambiato: lavorare per diffondere il football, a costi contenuti, attraverso campionati divisi in Conference Nord e Sud, e se diventassimo tanti le medesime suddivise in division. Campionati con cadenza settimanale e durata limitata, perché per giocare a football bisogna prepararsi a dovere. Grande attenzione ai giovani e alle scuole, questi sono i muri maestri, questo il programma che il Presidente Pietragalla ha condiviso e portato avanti con caparbietà, questo spero sarà l’impegno che assumerà prima delle elezioni con le squadre. In noi continuerà a trovare un alleato fedele e sincerò, che dirà, come in passato obbedisco, anche quando alcune decisioni non le abbiamo condivise, non siamo con lui per convenienza, ma per condivisione di obbiettivi, per questo noi non potremo mai dire: “ Allora andiamo di la”. Noi stiamo dove ci sono questi ideali che sono quelli che ci hanno spinto a fondare questo sport trenta anni fa, ma a metterci in disparte, non prima di aver fatto un esposto alla procura e aver denunciato a tutti la situazione, quando la logica del denaro aveva preso il sopravvento, attirando personaggi che volevano sfruttare la passione di tante brave persone. Oggi siamo tornati e ci resteremo fino a quando il football sarà così, il nostro football, pronti a tornare ad altre occupazioni, se di nuovo si volesse tornare alla logica del profitto di pochi a danno di molti.