Un po’ di chiarezza

Approvazione delle specifiche tecniche per la trasmissione telematica della comunicazione
dei dati rilevanti ai fini fiscali da parte degli enti associativi, ai sensi dell’articolo 30 del
decreto legge 29 novembre 2008, n. 185, convertito, con modificazioni, dalla legge 28
gennaio 2009, n. 2
Con provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle entrate 2 settembre 2009 è stato
approvato il modello per la comunicazione dei dati rilevanti ai fini fiscali da parte degli enti
associativi, da presentare ai sensi dell’articolo 30 del decreto legge 29 novembre 2008, n. 185,
convertito, con modificazioni, dalla legge 28 gennaio 2009, n. 2.
Questi stralci sono presi da un decreto pubblicato dalla agenzia delle entrate che vuole vederci chiaro nei bilanci di alcune società che nascondendosi dietro l’associazionismo sportivo dilettantistico evadono il fisco. Si comincia con il fare un censimento delle sponsorizzazioni. E’ ovvio che non possiamo che esserne estremamente felici, da tempo stiamo battendoci contro il doping amministrativo e questo ci sembra da parte del ministro delle Finanze un gesto che va in quella direzione. Invito tutte le squadre FIF ad informarsi presso i propri commercialisti perché entro la fine del mese va inviato per via telematica alla agenzia il modello.
Ricordato questi adempimenti fiscali, siamo solidali con gli organi federali che stanno cercando di stipulare un accordo con il C.A. di FIF cercando di tutelare la loro indipendenza, ma anche le società che alla FIF si sono affidate. Credo che qualsiasi accordo verrà siglato dovrà, anche prevedere un incremento notevole della classe arbitrale, in quanto siamo convinti che tra breve potrebbe esserci un aumento delle squadre operanti sul territorio e non vorremmo essere sempre costretti ad inseguire. Siamo consapevoli che arbitri non ci si improvvisa, per cui si potrebbe cominciare con l’avvicinare gli aspiranti arbitri indigeni facendoli diventare uomini della catena, farli poi magari debuttare nei campionati minori o facendogli fare pratica negli scrimmage delle squadre a loro vicine sul territorio, facendo pratica loro ed aiutando le squadre ad accettare le loro decisioni ,consapevoli che i risultati raramente li determinano gli arbitri, ma più spesso le capacità delle squadre. Insomma dobbiamo credere nel nostro sport e nel vuoto che il football americano, cosi come altri sport “minori”, andranno a colmare nei prossimi anni. La gente è stufa dei prezzolati milionari del calcio spacciati per sportivi. La televisione ed i media piano ,piano si renderanno conto che la gente cerca sportivi veri, appassionati con cui condividere le passioni. Sta a noi farci trovare pronti. Dobbiamo renderci conto che siamo dei miracolati. Trent’anni dopo sta ripassando lo stesso treno dal quale ci eravamo buttati giù in corsa perche nessuno aveva controllato il manovratore. Tra poco molti cercheranno l’assalto alla diligenza, sarà il momento di avere nervi saldi e vigilare bene. Appare ovvio a tutti che le supersquadre ormai sono isolate, le loro ambizioni si sono infrante miseramente con il diradarsi delle nebbie. Oggi è il tempo dei piedi per terra, abbiamo una federazione, abbiamo capacità organizzativa, siamo aggreganti, si tratta di dimenticare torti o presunti tali subiti, guardare gli errori del passato per non commetterli più, trovare chi ha voglia e tempo da dedicare a questo sport, rimboccarsi le maniche e cominciare a stabilire come organizzare i prossimi campionati. Da sempre,,lo ripetiamo, i problemi da affrontare non sono pochi, ma basta incontri verbali, basta dirci che siete d’accordo, basta disturbare il Presidente che ha molte altre cose importanti da fare. Proposte scritte. Cominciamo ad individuare i problemi che la riunificazione presenta, cerchiamo di risolverli uno dopo l’altro, ma per pietà basta chiacchiere. Se veramente esiste la volontà di unificare i campionati fateci delle proposte. Il tempo passa e non so se il treno sia disposto ad aspettare a lungo. Mandiamo via i saltimbanchi che ruotano intorno al football per raccogliere pochi euro dalle tasche dei ragazzi, facciamo le cose serie. Il tempo corre. La nostra volontà è di farlo insieme, ma come abbiamo dimostrato siamo in grado di farlo e bene, anche da soli superando difficoltà che sembravano incredibili. Abbiamo dimostrato di essere lungimiranti. I fatti confermano ogni giorno di più quanto da noi sostenuto da sempre. L’ultima dimostrazione è il pubblico che è tornato al Vigorelli a vedere dei ragazzi, bravi Seaman, e bravi Rams che vi hanno stimolato a rifondarvi, ragazzi, non americani prezzolati. Potete continuare a picchiare la faccia contro i muri ma l’evidenza è sotto gli occhi di tutti: le squadre prolificano se i costi sono bassi,i campionati si giocano se tutti possono partecipare in base ai meriti, l’organizzazione dipende dalla passione e dal tempo. Pochi soldi bastano se spesi bene non basteranno mai se devono mantenere apparati e finti professionisti.