Vigilia di attesa e cominciata la campagna pubblicitaria.

Ieri sera abbiamo svolto quello che poteva essere l’ultimo allenamento in campo della stagione giovanile. Se infatti domani sera dovessimo perdere o vincere con uno scarto inferiore ai nove punti la nostra stagione giovanile under 21 finirebbe li. In tutto l‘allenamento questa paura si respirava ed era palpabile. Credo che anche questo pensiero potrà condizionare la nostra prestazione di domani sera. Molti le variabili oltre la paura, la capacità di abituarsi al terreno sintetico, la capacità di adeguare il metabolismo e la dieta ad un orario in cui normalmente i ragazzi sono a tavola e non sul campo di gioco, la capacità di adattarsi ad una luce artificiale alla quale non sono abituati, i numerosi ragazzi colpiti dall’influenza. Tutte queste potrebbe essere buone giustificazioni per una eventuale sconfitta, di tutte queste scuse faccio piazza pulita adesso. Se domani sera non passeremo il turno è perché i Bengals avranno giocato meglio, saranno stati più bravi e avranno voluto vincere più di quanto lo avremo voluto noi. Saranno riusciti ad imparare e a migliorare più di quanto saremo riusciti noi. Se questo succederà faremo i complimenti ai Bengals e ci rimetteremo a lavorare per migliorare ulteriormente, per accorciare il gap che ci dividerà dalla migliore della Division avendo la consapevolezza di aver comunque già ottenuto dei buoni risultati: due vittorie su quattro partite, mentre l’anno scorso eravamo a zero su sei, un notevole aumento dei tesserati, da diciassette dell’anno scorso a trentasette di quest’anno, che considerando che sei atleti dell’anno scorso non potevano giocare, la dicono lunga su quanto siamo riusciti ad attrarre e ad avvicinare al football.
Se come noi proveremo a fare, riusciremo a vincere, sarà un enorme successo, sia che lo facciamo con più o meno di otto punti, perché avremo battuto la giovanile dei campioni d’Italia, una squadra che gode di grande popolarità a Brescia, grazie allo splendido lavoro svolto dai suoi dirigenti. Squadra che ha addirittura un campo in sintetico assegnatole dal comune e sponsor importanti alle spalle. Tutto questo sempre per la passione e dedizione che molti ex giocatori e nuovi appassionati hanno infuso nell’aiutare questa società. Ovvio che siamo convinti che domani sera dovremo compiere una impresa, ma quello che mi piacerebbe vedere è la convinzione di volerci comunque provare come è giusto che sia e il piacere di averci comunque provato se non dovessimo riuscire. Ci appartiene comunque l’orgoglio di essere l’unica squadra su quattro Division che può ancora contendere il titolo di campione alla favorita della stessa.
Apprendiamo da voci attendibili che i Seamen vorrebbero schierare nuovi acquisti provenienti dai Falcons nelle prossime partite del loro campionato. Riteniamo tale gesto poco sportivo e penalizzante non solo per le squadre avversarie della franchigia milanese, ma anche per i giocatori stessi dei Seamen che dovrebbero condividere gli eventuali successi, con chi fino ad ora nulla a fatto per meritarseli. Tra i loro dirigenti ci sono molte persone che stimo e che amano lo sport almeno quanto noi ed è a loro che mi rivolgo, rispettate i ragazzi che hanno fatto cosi tanto bene fino ad oggi e rispettate le regole, anche se non scritte da voi, che non si possono giocare due campionati diversi in contemporanea. Pensateci state creando un pericoloso precedente. Ovviamente è solo un consiglio dato da uno che appartiene ad una federazione che la vostra neanche nomina, per cui fate quello che vi pare, ma io sentivo il dovere, come sempre, di dire quello che penso.
Venendo allo Young Bowl 2009 è partita ieri la campagna di affissione delle locandine in giro per Milano. Abbiamo scelto di attaccare locandine nei negozi, nelle scuole, nelle Università, nelle palestre e dovunque si ritrovino o passino un buon numero di giovani e meno giovani, e non l’affissione di manifesti per la città, perché siamo convinti di due cose: che i milanesi non guardino i manifesti, essendo bersagliati dagli stessi e secondo, che il manifesto non coinvolge, mentre speriamo che chi espone la locandina venga coinvolto personalmente e a sua volta coinvolga con spiegazione adeguate che può dare a chi gliele chiede. Ultimo ma non ultimo i costi sono nettamente più bassi e come è filosofia della FIF siamo sempre molto attenti a come spendiamo i soldi, avendo il vizio di non pesare su tutte le altre squadre quando organizziamo qualche cosa, e a non lasciare debiti avendo a cuore il buon nome di tutto il Football.