Mi sono rincoglionito o sono cresciuto?

Se uno come me oggi è molto soddisfatto di una sconfitta: è diventato un perdente cronico o semplicemente uno molto più saggio? La risposta la lascio a voi. Io dopo essermi posto le solite domande su dove avevo sbagliato domenica, e essermi dato alcune risposte, ho continuato a pensare sulla filosofia dello sport e se la nostra era quella vincente o quella perdente. Come sempre ho scomposto il problema e mi sono immedesimato in un ragazzo che si avvicina allo sport individuale e comincia ad allenarsi. Fa la prima gara e vince. Tutti gli fanno i complimenti, gli dicono che è dotato che val la pena che si impegni di più, cosa che in contemporanea sta succedendo ad altri cento ragazzi almeno, in altre cento gare, ma che dovrà aumentare il suo ciclo di allenamento per poter competere. Questo viene puntualmente fatto ed arriva alla gara importante dove, se è fortunato, arriva oltre il ventesimo posto. Deluso rinuncia all’agonismo estremo e probabilmente sceglie o di praticare un altro sport in maniera soft, o di non dedicarsi più allo sport. Se non è fortunato arriva nei primi dieci e spesso viene convinto che se incrementasse ulteriormente il ciclo di allenamenti, se cominciasse ad aumentare la massa, o a modificarla o diminuirla, a seconda dello sport, sicuramente potrebbe arrivare al podio. Ovviamente lui che ha già fatto diversi sacrifici e ha già rinunciato a parecchie cose in funzione della vittoria, accetta e diventa un serio agonista, tralasciando spesso agli amici e ad una vita sociale. A questo punto riesce ad arrivare al podio, ma malgrado gli sforzi e un ulteriore incremento di allenamento non riesce ad arrivare oltre al terzo posto . Normalmente a questo punto si cambia allenatore, si cercano nuove strade e prima o poi, se non già successo , agli aminoacidi e a polvere naturali e non dannose, alle quali si è stati abituati, e si è ricorsi per aumentare forzatamente la massa, si trova qualcuno più furbo e meschino che estrae la pillola magica: il doping di ultima generazione, quello che nessun test potrà mai rilevare, quello che vi farà vincere. Peccato che essendo di ultima generazione, oltre al fatto che vi insegneranno ad essere disonesti, non potranno mai dirvi che effetti collaterali produrrà nel tempo, proprio perché nessuno lo ha mai sperimentato per e negli ultimi dieci anni. Allora? Allora forse mi sono rincoglionito ma,oggi, sono molto felice anche se ci capita di perdere, quando il perdere è comunque frutto del nostro massimo impegno, quando facciamo comunque di tutto per cercare di vincere, quando riconosciamo che il nostro avversario in quell’occasione ha giocato meglio ed ha meritato di vincere. Non c’è disonore nella sconfitta se questa è frutto della maggior abilità dell’avversario, cosi come viceversa ci può essere molto disonore nella vittoria, se questa è ottenuta attraverso gesti disonesti o sleali, siano questi falli, doping, sotterfugi amministrativi o di tesseramento. Si per la prima volta ero soddisfatto di come avevamo perso, cosi come lo sarà quando riusciremo a vincere. Ci impegneremo a fondo per cercare di farlo, ma oggi sappiamo che il nostro obbiettivo non può essere quello di vincere contro avversari più esperti, più rodati e assemblati da più tempo.