Il football non è uno sport per tutti

Comincia oggi il mese più impegnativo. Tre partite in casa prima della pausa per la SS.Pasqua. Bengals, Blacks e Bob Cats, nell’ordine diranno quali progressi questa squadra riuscirà a fare e quanta voglia di imparare c’è in chi gioca oggi a football nei Rams. Purtroppo siamo ancora molto influenzati dal mondo del calcio e pensiamo di proiettare le stesse metodologie sul football. Partite che finiscono tanti a pochi o che finiscono tanti a tanti non sono partite di football. Il football è e rimane uno sport di centimetri dove segnare deve essere una conquista pagata sempre a caro prezzo non una esibizione circense. Tanta preparazione, tanto allenamento per riuscire a conquistare yarda dopo yarda, questo è il football. Non è, e non deve diventare chi lancia più lontano. Non è, e non deve diventare due contro tutti, questo è lo sport di squadra per antonomasia, dove a parità di tecnica prevale la squadra più motivata, più disciplinata e quella che ha il coaching staff che riesce a mettere in campo la migliore strategia. Questo è quello che questo sport ci ha insegnato, questi sono i motivi che ci portarono tanti anni fa a voler a tutti i costi praticare il football. Per questo oggi siamo convinti che solo l’equilibrio tra le squadre in campo possa di nuovo attrarre e rilanciare il football. Quando sono la coesione, la tecnica, la voglia di apprendere, di migliorarsi a distinguere una squadra, quando vedi ragazzi domandare, chiedere, applicarsi, studiare i video per riuscire a capire dove sbagliano e come poter fare meglio, in quel momento sai che stai iniziando un percorso vincente, quando viceversa vedi tante persone alla partita e poche all’allenamento, sai che è cominciato l’inizio della fine e allora bisogna prendere provvedimenti subito. Chi vuole solo giocare, è chi è abituato a cercare scorciatoie e quando ci sarà da lottare lascerà i compagni da soli, meglio chi, pur fisicamente meno dotato, è pronto a dare tutto, a condividere con tutti le sconfitte ma ad impegnarsi per aiutare a conquistare le vittorie, sapendo che ne le prime ne le seconde vengono per caso. Spesso avrete sentito dire che il football non è uno sport per tutti, mai parole furono più vere. Non tutti infatti sono disposti a sacrificare serate, week end, vacanze per allenarsi insieme ai compagni, non tutti sono disposti a rinunciare a fare altri sport per non rischiare di farsi male e compromettere, non solo la propria stagione, ma anche quella dei compagni di squadra. Non tutti sono pronti ad accantonare le molteplici scuse, in cui noi italiani siamo maestri, per non andare sul campo quando piove, quando si è indolenziti, quando fa freddo, quando altri nostri amici fanno una festa. Solo pochi hanno questo carattere, solo pochi antepongono la squadra al loro interesse momentaneo. Solo quei pochi sui quali nella vita sai che potrai fare affidamento, quei pochi che a fine partita spesso vedrai piangere quando perdono e che raramente vedrai festeggiare fuori misura quando vincono. Sono quei pochi che appartengono alla categoria degli uomini, quelli che vorresti sempre avere a fianco nei momenti di difficoltà, perché sai che puoi contare su di loro: sono giocatori di football. Non quelli che hanno indossato un casco ed un paraspalle e si sono vantati di bere tante birre o mangiare tanti salamelle e che ti garantiscono che ci saranno alla partita per farti un piacere. Per farti vincere. Quelli non sanno cosa vuol dire vincere, quelli giocano ad un altro gioco. Adesso sai perché il football non è uno sport per tutti, perché qui si lotta per centimetri ad ogni allenamento ed è quella la vera partita, quella della domenica è una passeggiata.