Fondamentali questo sconosciuti
Abbiamo esaminato molti filmati e ci siamo resi conto che senza i fondamentali non si può migliorare tecnicamente. Ognuno dei vecchi giocatori che si avvicina oggi ad un campo di football si rende conto della differenza tra un placcaggio, un blocco, una ricezione o un passaggio come veniva eseguito una volta e come viene fatto oggi. La differenza sta proprio sul tempo dedicato ai fondamentali oggi, rispetto a quanto veniva dedicato allora. Poche partite e molti allenamenti era la medicina per permettere ai giocatori di apprendere e migliorarsi in tutto ciò che era tecnica di base. Grande rivalità e competizione interna ai team, che sfociava in coesione, rispetto e spirito di squadra quando finalmente si cominciava il campionato. La differenza si notava subito quando una squadra nuova ne incontrava una già rodata: la differenza era abissale. Oggi questa differenza è molto più labile perché giocando tanto ed allenandosi poco si impara molto lentamente, accontentandosi di vincere senza preoccuparsi di imparare. Cosi possiamo vedere squadre con sedici giocatori allenati con maggior costanza e frequenza, battere agevolmente squadre composte da trenta quaranta presunti giocatori. Non basta indossare un casco ed un paraspalle per essere un giocatore, ne basta scendere in campo per definirsi tale. Ore di ripetizioni di placcaggi, mille e più esecuzioni di tackle tra attaccanti e difensori che si affrontano al 200% faranno si che la partita possa tornare ad essere uno scontro tra strategie e non delle pietose esibizioni. Il camp di Brescia ci ha indirizzato su questa strada e il miglioramento sul livello tecnico generale si vede, ma credo che non sia ancora sufficiente. Per questo motivo ribadiamo la volontà di intensificare il nostro impegno sulla under 15 e soprattutto sulla under 21, che vorremmo diventasse la vera scuola di specializzazione dei giocatori, in cui i fondamentali vengano curati in maniera ossessiva, magari intensificando alla fine della stagione scolastica, gli allenamenti. La federazione sta muovendosi per cercare di replicare il camp di Brescia subito dopo il Superbowl, ci muoveremo in questo senso anche a costo di rinunciare ad una partita internazionale. Siamo dell’idea che sia meglio andare a metterci in mostra quando saremo pronti per farlo e per offrire la giusta immagine di questo sport. Dopo trent’anni crediamo che non dobbiamo più accontentarci del “basta giocare”, ma dobbiamo pretendere di voler giocare bene , con stance, movimenti e tackle degni di tali nomi, poi vinca il migliore ma nel rispetto che l’immagine che questo sport e la sua storia in Italia meritano.