Step by step.
Ieri guardavo il campionato mondiale di rugby e la testa mi è corsa al sei nazioni. Pensavo chissà come mai tutti considerano un onore giocare al sei nazioni? In fondo sono sempre le stesse squadre. In fondo ci sono stati anni, in cui una fra loro era nettamente più forte di altre eppure hanno continuato a giocare al 100% senza lamentarsi di quante erano, anzi prima di ammettere l’Italia al prestigioso torneo, e portarlo da cinque a sei nazioni ci hanno fatto penare le pene dell’inferno. Ora non vorrei essere irriverente, ma il risultato di ieri sera a Torino, ci da un po’ l’idea di cosa mi piacerebbe che restasse o diventasse la FIF. a.s..:campionato, o un torneo fatto di franchigie che lavorano bene per migliorare costantemente il loro livello tecnico
Per anni abbiamo giocato, agli albori del football, tra poche squadre, e prima di ammetterne di nuove controllavamo la capacità di organizzazione e preparazione che le nuove franchigie avevano. Poi si è pensato di rinunciare a sottoporre a questo rodaggio forzato le candidate ed il livello è subito sceso. Si è pensato allora di ricorrere all’introduzione di americani, per cercare di elevarne velocemente il livello. I risultati tutti quelli che c’erano li hanno conosciuti. Purtroppo troppo spesso in molti dicono che il football non è uno sport per tutti, poi pretendono che in poche settimane chiunque si presenti al campo, diventi un giuocatore e magari un fenomeno. Per fare un uomo di linea ci vogliono almeno tre anni, al nostro livello, non parliamo per un quarterback. Per questo il football in Italia, esattamente come il rugby del sei nazioni, vive di cicli. Per questo ci vuole molta pazienza. I progressi delle squadre s vedono quando alle spalle ci sono organizzazioni serie. Il lavoro fatto dai Blacks a Torino li ha portati ieri sera a controllare e vincere agevolmente contro gli Skorpions, campioni in carica. Sta iniziando un’era Blacks ? Può darsi, sicuramente i giocatori attuali cominciano ad aver accumulato esperienza che uniti al talento stanno portando frutti. Ricordiamoci comunque che stiamo parlando di giovanili e che i risultati dovremo aspettare per vederli concretizzarsi in prima squadra. Chi sostiene che si annoia a giocare sempre con le stesse squadre, dovrebbe chiedere quanto costa a rivali storiche non avere più l’opportunità di incontrarsi? Se penso ad altri sport mi chiedo se un giocatore di basket di Cantù si potrebbe mai stufare di giocare contro Milano o Varese? A me è capitato quando giocavo di non divertirmi quando vincevamo tanti a pochi con squadre mal organizzate, mi ricordo una volta contro i Mastini di Ivrea, per fare un esempio, ma mai avrei rinunciato al campionato Basi Nato anche se giocavamo contro le stesse quattro squadre. Non ho mai guardato quante squadre eravamo ma il livello del nostro e del loro gioco. Credo che il nostro livello si stia piano piano, anno dopo anno, camp gratuito dopo camp gratuito, alzando. Non esistono oggi partite in cui puoi andare in campo pensando di non impegnarti al massimo. Questo è il grande risultato che abbiamo raggiunto in pochi anni. Oggi andremo a far visita ai Lanceri, squadra che ha fatto e sta facendo un buon lavoro. Pur non avendo un grande bacino di utenza, pur essendo stata saccheggiata da franchigie senza scrupoli, è riuscita l’anno scorso a sfiorare la finale e quest’anno a schierare una formazione under 21, che pur avendo subito due sconfitte ha sempre messo in campo orgoglio e buone giocate, guadagnando il rispetto delle squadre avversarie. Ci siamo passati per quel periodo, abbiamo provato ad essere con roster di venti ragazzi contro franchigie molto più numerose e sappiamo le difficoltà, ma sappiamo anche quanto cara abbiamo venduto la pelle. Per questo oggi non dovremo sottovalutare niente. Dovremo giocare concentrati e al meglio delle nostre possibilità per vincere una partita che dovrebbe garantirci l’ingresso ai play-off. Dovremo dimostrare di essere sulla strada giusta, magari per cominciare una era Rams. Non guardiamo al nostro avversario, concentriamoci sui nostri compiti e sulle nostre responsabilità. Una trasferta importante che deve segnare un ulteriore passo verso il nostro miglioramento. In bocca l lupo