Scuola di football perchè…

Ogni volta che in qualsiasi campo avviene uno scontro il motivo sostanziale sono interessi contrapposti. Fino a quando in un gruppo, azienda, famiglia non si riesca a trovare un interesse comune importante, ci si arena in discussioni e spesso liti infinite. Il football non fa differenza. Spinti all’inizio da giocatori volonterosi ci si trova con un solo interesse comune: giocare. Poi ai primi pionieri si accodano gli entusiasti dell’entusiasmo, che ,dapprima sostengono ma poi via via che passa il tempo cominciano a calare i loro interessi nelle diatribe. A questo punto normalmente lo scontro diventa inevitabile e la divisione comincia per il potere e per gli interessi. Nel frattempo il potere è passato dai giocatori ai dirigenti che spesso e volentieri non sono preparati sull’argomento che stanno affrontando, parlando di football come di qualsiasi altro sport e spesso e volentieri cominciano a pensare che sì, gli americani lo hanno inventato, ma che loro saprebbero sicuramente fare di meglio. Purtroppo ci provano a fare di meglio. Il loro modello di riferimento è una sorta di professionismo senza spendere, diciamo un professionismo di promesse. Si promette che ci saranno grandi ritorni, grandi odiens, grandi … dimenticando che c’è solo una cosa grande in tutto ciò: il football. Il piacere di poter giocare. Si ma se analizziamo bene in cosa consiste forse riusciremo a trovare il bandolo della matassa. Che cosa affascina nel football? La possibilità di vincere con pochi allenamenti? La possibilità di menarsi senza andare in galera? Il poter competere ai massimi livelli in poco tempo? No credo che quello che questo sport abbia rappresentato e rappresenti. sia la possibilità di misurarsi ad armi pari con chiunque avendo le medesime possibilità e supportati da compagni di squadra che condividano questa nostra voglia. Per lo meno questo è quello che ho notato e noto nei Rams, altrimenti non si spiegherebbe perché un ragazzo sia venuto o venga da noi a giocare. Quello che fa rimanere un ragazzo in squadra è il sentirsi trattato e seguito nello stesso modo di qualsiasi suo compagno di squadra sin dal primo allenamento, ma questo è anche quello che fa si che molti si allontanino  proprio per il fatto che questo comportamento li obbliga ad impegnarsi almeno quanto gli altri. La differenza non la fa quanto soldi hai, ne se le attrezzature le puoi comprare o no, la differenza la fa la tua voglia di impegnarti, di imparare, di metterti al servizio della squadra. Saltuariamente assistiamo a giocatori che dopo aver condiviso il nostro programma ritengono che loro sono più bravi degli altri e meritino un trattamento di privilegio, regolarmente trovano qualcuno che glielo offre e ci lasciano. Spesso la stessa cosa succede in gruppi più ampi e  grandi. Da noi un altro dei vantaggi è che è più facile formare il gruppo, non avendo nessuno che ambisca ragionevolmente ad utilizzare il football come un fine, ma tutti ne riconoscono la enorme potenzialità come mezzo per aiutarci a vivere e ad accrescere i nostri valori. La squadra diventa un punto di riferimento dove ognuno è importante sia che giochi da partente, sia che giochi solo in allenamento per affinare la tecnica del compagno che scenderà in campo, sia che porti l’acqua, faccia le foto o  altro. Solo nel football succede questo.  Quando questi principi siamo riusciti ad esportarli nella squadra più ampia che era l’Aifa siamo riusciti ad aumentare le società in maniera esponenziale, successo che è svanito quando all’interesse comune sono subentrati interessi di parte o di parte delle parti. No fu la televisione o la stampa a diffondere il football, no, loro si accodarono al cavallo vincente, fu vincente la nostra filosofia, cosi come lo è stata fino a poco tempo fa. Gli articoli non venivano pagati e neanche la messa in onda, fummo anzi pagati per questo. Non furono i Kick off di Altafini o i personaggi a farci diventare popolari fu la grande passione dei ragazzi ad attrarne tanti. Noi abbiamo ricominciato da li e continueremo a credere che il successo sia insito in questo sport e solo la sua mal gestione ne può fermare la crescita. Per questo inizieremo con le scuole di football Tackle under 15, li sarà più difficile che si infilino interessi diversi da quelli del giocare, li non troveremo giocatori che si credono “star “ e pretendono di essere pagati per giocare, li o non troveremo ragazzi o ancora una volta: tanta, tanta passione.        Sostieni i Rams con il 5×1000!!! CF 97450730151