Procede il recupero di Muro, l’attacco affidato a Edo
Ieri mattina visita di controllo alla clavicola di Muro che ha confermato la buona riduzione della frattura composta e ,salvo complicazioni, potrà levare il fastidioso, ma utile, tutore tra venticinque giorni. Stasera toccherà dunque a Pollo cercare di imparare il più possibile per guidare il nostro attacco nei prossimi impegni e a tutti gli altri abituarsi velocemente al suo modo di giocare. Edo è di un anno più giovane di Marco , del 1994 il primo del 1993 il secondo, ma giocano dal medesimo tempo. Conosce le chiamate ed ha il rispetto di tutti e siamo convinti che farà di tutto per dirigere al meglio il coro offensivo. Del resto da sempre i Rams hanno creato giocatori in tutti i ruoli non avvalendosi per scelta di mercenari. Tale scelta può averci penalizzato sul breve periodo, ma di fatto, ha fatto si che la squadra si unisse molto di più, che i costi non lievitassero, ma soprattutto di permettere a tutti di poter provare a giocare in qualsiasi ruolo senza pensare di allenarsi per tutto l’anno, per poi dover lasciare il posto all’americano di turno. Inoltre la nostra convinzione è che non esista un ruolo più importante di un altro, ma esiste una squadra che vale quanto il suo anello più debole, non certo quanto quello migliore. Crediamo che la
squadra sia un po’ come il corpo umano dove ci accorgiamo dell’importanza di tutti i nostri organi o parti solo quando queste non funzionano. Per questo non cerchiamo o cercheremo scuse, la squadra è il risultato di quanto abbiamo fatto, dell’impegno che ognuno di noi ha messo, dai coach all’ultimo dei ragazzi. I risultati sono e saranno accettabili se riusciremo a mettere in pratica ciò che abbiamo imparato negli allenamenti. Sarà una sconfitta se faremo meno di quanto avremmo potuto, questo a prescindere dai risultati numerici. Come abbiamo più volte ribadito il nostro impegno non può limitarsi a vincere le partite, quello sarebbe un compito estremamente facile, basterebbe scegliere avver
sari più deboli, il nostro impegno deve essere nell’abituarci a migliorarci ogni volta, e solo noi sappiamo se ciò è successo anche se potremmo uscire dal campo sconfitti. Certamente sarebbe più facile misurare i miglioramenti con sconfitte e vittorie se ci fosse la possibilità che tutte le squadre fossero al medesimo livello, cosa che non è. Per questo spesso vediamo giocatori uscire dal campo sconfitti ma felici, ed altre volte uscire dal campo giocatori vincenti ma arrabbiati. Ci vogliono uomini veri per sapere accettare questa filosofia, per accettare di fare un passo per volta e di farlo insieme ai propri compagni. Ci vuole una buona organizzazione per riuscire a tenere il gruppo unito e far si che non si disperdano pezzi prima che i ragazzi diventino uomini e debbano rinunciare per sopraggiunti impegni familiari o lavorativi, ed in quel caso aver già preparato i sostituti. Ci vogliono buoni ed umili coach per insegnare e far crescere i giocatori di volta in volta, sacrificando spesso le competenze strategiche a quelle didattiche. Ci vogliono coach appassionati per rifiutarsi di partecipare a campionati con roster insufficienti o non adeguati, ci vogliono coach preparati per rifiutarsi di far giocare una squadra senza la adeguata preparazione ed il necessario tempo di allenamento. Per questo siamo felici di confermare che a gennaio porteremo ad Indianapolis il giocatore che più si è impegnato alla convention dell’American Football Coach Association a spese dei Rams, nella speranza di poter formare a medio termine, una nuova generazione di allenatori che non sarà importante che sappiano tanto, ma che sappiano trasferire ai giocatori quello che sanno e che hanno imparato.