Le emozioni si conquistano non si comprano.
Ho avuto la fortuna questa estate di nuotare assieme ad un branco di oltre cinquanta delfini in mare aperto. Dal momento in cui ho visto le prime tre pinne nere al momento in cui hanno deciso di lasciarci per andare altrove, circa venti minuti dopo, è stato un susseguirsi di emozioni incredibili. Quando ho provato ha raccontarle, mi sono reso conto che nemmeno il più empatico potesse capire che cosa hanno rappresentato per me e
per i pochi fortunati, tra i quali c’era mia moglie, quei venti minuti. Nel racconto ovviamente tralascio le molte volte, comprese quelli dei tanti anni precedenti, che sono andato in mare nella speranza di incontrarli, le innumerevoli serate concluse alle 22 per poter essere in acqua alle 6.30, ore più probabile del loro passaggio. Tutto questo è racchiuso in me stesso e l’incontro di quest’anno non è che il coronamento di un percorso iniziato tanto tempo fa. Nel football è lo stesso. Come si possono condividere le emozioni che questo sport sa darti con chi non è stato in campo con te? Per quanto uno cerchi di farlo, è sempre molto difficile riuscire a far capire quanta e quale gioia e soddisfazione dia il potersi sentire parte di una squadra, il sentire che anche grazie a noi tutti insieme siamo riusciti a migliorarci. La gente vede un gesto, la corsa in meta , un placcaggio ben eseguito o un passaggio spettacolare, ma
ignora quanto lavoro ci sia alle spalle per raggiungere quei risultati. In quelle prestazioni pochi notano il grande lavoro svolto dalla squadra, dal centro, dalle linee, dalle panchine e così via ed è difficile immaginare quanta fatica, ripetizioni di gesti, cura della posizione sia servita per arrivare a quei risultati. Inutile convincere di queste cose chi è andato in qualche delfinario a farsi fotografare con un delfino recluso, o chi messo casco e paraspalle e fatta la fotografia mentre lanciava pensa di aver capito tutto del football e decide che lui ci sarà solo per la partita perché è molto impegnato e del resto lui è già in forma. Le emozioni si conquistano, si vivono e ci si prepara a viverle giorno per giorno. Il primo allenamento con la squadra, la prima volta che siamo stati ripresi dal coach, la consegna dell’attrezzatura prima e del casco dopo, il primo drill. Il primo incoraggiamento dei compagni e poi via via la prima volta in panchina, l’ingresso in campo e cosi via. Un percorso che sarà costellato di errori, che non saranno altro che tappe nella nostra crescita, quella che i grandi chiamano esperienza, che è necessaria per migliorarsi. Domani sabato 23 e domenica 24 agosto alle 10 puntuali al campo Saini in via Corelli 136, quelli che già sono a Milano cominceranno la loro preparazione con scarpe da ginnastica, pantaloncini e maglietta bianca o nera, oltre ovviamente una bottiglietta d’acqua, il primo passo per un’altra stagione ricca di emozioni, di conquiste personali e di squadra. Il primo passo di una lunga sequenza. Per questo anche quest’anno ci vorranno le solite cose: umiltà, disciplina, voglia di imparare e di sacrificarsi, spirito di squadra, determinazione. Sarà bello ma non facile per questo ci vuole gente di carattere , ci vogliono quelli che imparano in fretta che difficoltà o no, sole o pioggia : “La gente come noi non molla mai!!” In bocca al lupo per una nuova grande stagione
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