34 Rams 18 Lancieri .

Quello nel titolo è il punteggio finale, che dice 35° Superbowl e primo Pillow Bowl  ai Rams,   ma per arrivare  a quello c’è da ambo le parti, per ambo le squadre una lunga storia. 

Una storia che racconta di ragazzi che si trovano un giorno su un campo con la curiosità di provare uno sport nuovo, di cui hanno sentito parlare, o di cui hanno visto qualche spezzone in un film, o qualcosa del genere e che sono stati poi contagiati dal desiderio di capirne di più, dalla voglia di costruire insieme qualcosa per cui valga la pena di sudare, di impegnarsi, di vivere e per alcuni di farne una ragione di vita. Il pubblico presente al Vigorelli, non poco,  se ne deve essere accorto di tutto ed è rimasto inchiodato  ad una partita che è sempre rimasta aperta fino a pochi minuti dalla fine. Tante le belle giocate da ambo le parti, più per merito che per demerito, che hanno comunque divertito il pubblico che ha potuto godere di tutto il repertorio che il football può offrire: corse, passaggi lunghi e corti, field goal, punt e trick play si sono alternati sul terreno del Vigorelli, salutati sempre dagli applausi di ambedue le tifoserie. Una festa di sport come il Superbowl deve essere. La vittoria più bella per tutti noi è racchiusa in due messaggi scritti all’indomani della partita, uno pubblicato su face book da un tifoso di Novara e l’altro  mandatomi da un genitore di uno dei  Rams che meglio

sintetizzano i tanti attestati che abbiamo ricevuto: “Stasera non potevo non esserci alla finale allo stadio Vigorelli di Milano tra RAMS Milano e Lancieri Novara. Due squadre che hanno sempre dato il massimo in campionato e si sono dimostrate all’altezza del loro compito, dando il 101% in ogni partita, lottando su ogni pallone e con il giusto agonismo e la giusta aggressività sportiva. Grazie a loro ho imparato ad amare e ad apprezzare questo sport, grazie ragazzi per la passione che ci trasmettete, noi tifosi siamo orgogliosi di voi, e comunque andrà a finire la partita di stasera, sarete i nostri campioni, i vincitori morali di questa magnifica finale in questo

stadio spettacolare.” e   “Questo è un pensiero che va a voi, io non sono uomo di grandi parole volevo solo dirvi grazie per la gioia che avete  dato a tutti noi ieri sera , è stato fantastico tutto….”. Avrei potuto anche  raccontarvi delle emozioni provate sabato sera nello spogliatoio, quando alcuni miei vecchi compagni di squadra sono venuti a parlare ai ragazzi prima della partita, a condividere con loro le loro emozioni ma anche a ricordargli quali sono sempre state le nostre caratteristiche e cosa rappresentava per noi e per il football quella maglia bianca e verde, quella squadra che ha sempre rifiutato di pagare i giocatori, anche quando tutte lo facevano, di giocare senza americani preferendo chi si allenava con noi sempre a chi arrivava all’ultimo momento a levare il posto ad un nostro compagno. Il discorso più importante lo hanno fatto i ragazzi che non potevano più essere li fisicamente, ma ai quali sabato sera abbiamo regalato una soddisfazione. Non amo fare commemorazioni, il dolore è un fatto personale ed ognuno lo vive come crede, ma sabato sera molti di noi hanno sentito la risate di Stefano, le urla di Jack, le insicurezze di Zipo e la grinta di Papi risuonare forte per tutta la partita. Per fortuna gli Arbitri non si sono accorti che abbiamo giocato sempre in quattro in più in campo, ancora una volta insieme, ancora una volta a testa alta.