Soluzioni, proposte, programmi!

Sabato 4 novembre sarà un giorno importante per il nostro sport.  I presidenti delle società si troveranno a Firenze per tentare di risolvere il problema della mancanza di arbitri per i prossimi campionati. Tutti sono d’accordo che la proposta fatta tardi e male con una delibera fantasma del Consiglio Direttivo non solo non risolva il problema ma anzi lo aggravi. Appurato ciò il problema rimane e alcuni Presidenti ci hanno suggerito alcune proposte che spero saranno discusse. Prima di queste, tutti si devono rendere conto che siamo in emergenza e che non conta ciò che desidereremmo, ma ciò che concretamente si potrà fare e soprattutto quello che tutti auspicano, è che quanto decideremo sia una soluzione per i prossimi anni e non un tampone per questo. Veniamo alle proposte

  • Sette arbitri per tutte le partite di IFL sono un lusso che non possiamo più permetterci, considerato che molte finiscono tanti a pochi. Così come cinque in seconda divisione o quattro in terza, specie se questo va a scapito della lunghezza dei campionati, cosa che danneggia oltretutto molto l’immagine. Cinque in IFL, quattro in seconda divisione e tre in terza per quest’anno dovremo farceli bastare. Per tornare ai crew come qnel 2017 per i play off.
  • Dobbiamo prendere atto che quando una squadra nuova vuole iscriversi ad un campionato deve avere tra i requisiti anche almeno due persone che partecipino ai corsi arbitri e lo superino, così come è obbligatorio avere un allenatore o un addetto alle statistiche, pena la mancata iscrizione al campionato per il quale ci si vuole iscrivere.
  • Ogni squadra dovrà calendarizzare una giornata in cui almeno un numero pari a quelli che sono richiesti per giocare una partita del campionato di riferimento, dovranno partecipare ad un incontro con gli arbitri, che gli spiegheranno le regole e le variazioni con le quali si giocherà il campionato, così che, avendo giocatori meglio preparati, sarà più facile che non commettano falli per ignoranza.
  • Nel limite del possibile si cercherà di utilizzare arbitri a chilometro zero, così da limitare i costi per le trasferte, utilizzando i soldi così risparmiati per pagare una sessione di review della partita arbitrata il giorno prima, obbligando le squadre a fornire il filmato della stessa, mettendo così a disposizione delle crew uno strumento valido per migliorarne velocemente la formazione.
  • Le società che non hanno arbitri nelle vicinanze, in caso non provvedano a reclutarne entro il prossimo anno, provvederanno in futuro a pagare le reali spese di trasferta delle crew. Oggi chi si è preoccupato di reclutare arbitri, magari rinunciando a capaci dirigenti, si trova a dover anche sobbarcarsi i costi di trasferta per altri che non se ne sono preoccupati.
  • Al fine di avere sulle panchine coach meglio preparati sul regolamento e sulle difficoltà e responsabilità che deve affrontare un arbitro, nel dover decidere in pochi secondi, i coach saranno obbligati per conseguire o mantenere il primo livello ad arbitrare almeno la metà delle partite dell’andata o del ritorno, o di tutto il campionato a seconda dell’esigenza, di un campionato senior o di tutto il campionato under 19, entro un raggio di duecento chilometri.
  • Le squadre che suggeriranno almeno due nominativi che supereranno il corso arbitri e si renderanno disponibili ad arbitrare almeno per due anni, avranno una riduzione di cento euro sul costo delle crew per tutto il campionato, dopo il primo anno arbitrato dai nomi suggeriti.

Tutti questi provvedimenti o almeno un buon numero di essi ci permetterà di iniziare i campionati a marzo e finire la terza divisione a

giugno. Questo ci permetterà di avere più tempo per permettere ai nuovi arbitri di prepararsi a dovere, di avere campionati credibili, per durata e continuità, ed inoltre è auspicabile che i giocatori e gli spettatori della terza divisione possano una volta liberi da impegni andare a godersi i play off delle categorie superiori, aumentando così il numero di spettatori e l’interesse per i campionati maggiori. Inoltre accorciando gli impegni, anche gli arbitri potrebbero poter dedicare qualche week end alle famiglie o a se stessi, abbassando il numero di abbandoni da parte di chi per troppo tempo a queste cose vi ha rinunciato, lasciando liberi chi invece volesse fare esperienza di dare la propria disponibilità per amichevoli precampionato.

(queste riflessioni rimarranno sul sito fino  a lunedì per aiutare la discussione e/o nuove proposte)