Passi piccoli e tanta umiltà

Chi si ricorda quando è cominciato il nostro campionato? Chi si ricorda chi ha giocato con chi? Come faccio a spiegare ai ragazzi e come facciamo a far appassionare le persone su un campionato di cui neanche gli attori si ricordano cose fondamentali? La preoccupazione è quella di dipingerci come non siamo, investire soldi e tempo per preoccuparci di ben figurare con campionati con tante squadre, che squadre non sono, come se fossimo grandi e numerosi, quando il movimento avrebbe bisogno di sostegno e fondamentali. Se una squadra con quaranta giocatori si divide e diventano due squadre di venti il movimento non è in crescita ma sta iniziando il suo declino, così come se due squadre per sopravvivere si debbono unire. Lo abbiamo visto ormai tante volte. Non fu un caso che negli anni 80, unici anni che registrarono la crescita esponenziale del movimento, se una squadra nasceva troppo vicina ad un’altra doveva pagare quote molto più care di iscrizione, questo proprio per sconsigliare scissioni e non indebolire le società salvo che quella nuova che andava a formarsi non avesse basi solide. Inoltre ogni squadra che si iscriveva doveva portare almeno due arbitri e avere strutture e dirigenti adeguate al gioco ed all’organizzazione. Perché i Rams ed i Lancieri giocano un campionato in cui loro partono con una partita vinta mentre Whitepred e Pirates ne hanno due vinte, quale è il motivo logico e anche politico per cui due squadre debbano partire penalizzate? Perché nessuno verifica se chi si iscrive ad un campionato è realmente in grado di onorarlo? Quando da parte di molti ci si adopera per cercare di diffondere il football, facendo molti sacrifici, qualcuno si preoccupa di salvaguardare l’immagine di tutto il movimento? Come faccio ha spiegare ad un giornalista queste cose? Ci sono giornalisti che vorrebbero interessarsi ad un campionato ma come fanno a scriverne a queste condizioni? Anche quelli interessati agli MVP o ai record di mete segnate o sack fatti, tutte cose che potrebbero avere un senso in campionati più o meno equilibrati ma pensate che abbiano un senso quando il divario tra alcune squadre è da mercy roule ogni partita? Perché permettere ad una squadra di iscriversi ad un campionato senza sapere quanti giocatori ha

a disposizione, dove giocherà e almeno da quanto tempo si allena? Come si fa a tenere vivo l’interesse per un campionato che ha una frequenza mensile? Si potrebbe cominciare con il far sapere alle società cosa discute il consiglio federale nelle sue riunioni, se questi argomenti sono discussi e che soluzioni si tenta di prendere, magari pubblicando i verbali di tali riunioni in tempi ragionevoli, sapere gli ordini del giorno potrebbe permetterci di dare il proprio contributo o proporre qualche suggerimento, insomma noi vogliamo fare qualcosa perché il movimento possa prosperare, non vogliamo essere tenuti all’oscuro ed essere poi chiamati quando la situazione è ormai grave o è precipitata come nel caso della carenza di arbitri. Cominciamo con il diffondere quanti arbitri ci sono disponibili nelle varie regioni, per esempio, perché le squadre lombarde sono stufe di pagare per arbitri cifre improponibili, per sobbarcarsi le trasferte, per mandare quelli che loro hanno trovato e formato, ad arbitrare in altre regioni dove altre società, malgrado quanto detto in assemblea a Firenze, si sono ben guardate dal fare qualcosa. E’ora che ogni società venga messa davanti alle proprie responsabilità. Vogliamo più trasparenza per poter essere più propositivi e per poter meglio aiutare il nostro movimento a non fallire per l’ennesima volta. A furia di mettere la polvere sotto il tappeto si fa fatica a camminarci sopra. Alziamolo e puliamolo, sarà faticoso, ma poi finalmente vivremo in un ambiente pulito.