Hall of fame del football.
Come avrete letto nel verbale del consiglio federale di maggio quest’anno sono stati scelti e resi palesi i cosiddetti saggi per la scelta di tre nominativi da introdurre nella Hall of Fame e tra questi c’è anche il mio nome. Certamente un passo avanti verso la trasparenza, non certo il fatto che abbiano inserito me, ma se pensate che nessuna sa come sono andate le votazioni dello scorso anno ne chi era stato scelto per votare, capite bene la differenza. . Siamo ancora molto indietro sul metodo. La hall of fame non dovrebbe essere la casa degli MVP, ne il posto degli amici degli amici, vi dovrebbe entrare chi ha fato qualcosa di importante per il football italiano e non per una squadra, giocando bene e/o facendola vincere. Intanto ci piacerebbe che ci fossero due diverse votazioni, una per scegliere un rappresentante della categoria giocatori, arbitri, un’altra per scegliere un rappresentante della categoria allenatori, dirigenti. Sarebbe poi auspicabile che
chi viene scelto abbia almeno la metà più uno dei voti dei votanti, proprio perché chi entra nella hall fo fame debba essere quasi universalmente riconosciuto come persona che si è spesa per la diffusione e per il buon nome del football americano italiano. La cosa è molto facile seguendo il criterio dei ballottaggi tra i più votati esattamente come fatto quest’anno, anche se ci è stata una anomalia iniziale. Comunque due su tre dei nominati hanno ottenuto una larga maggioranza, segno che il loro operato è stato riconosciuto da tutti. Infine credo che sia giusto che nei saggi ci siano persone che abbiano conosciuto il nostro sport fin dagli albori e che abbiano continuato a seguirlo, proprio per non fare torti a nessuno. Infine metterei dei paletti sui requisiti per entrare nella hall of fame, per esempio non aver avuto condanne per reati contro il patrimonio, o non aver avuto condanne per doping, o squalifiche superiori ai tre mesi per qualsiasi reato sportivo. Insomma una hall of fame in cui vengano nominate persone di cui andare fieri anche verso tutti gli altri sport. Vi garantisco che di perone così ne abbiamo tante a partire dai tanti che hanno contribuito, lavorando senza compenso economico o per un piccolo rimborso, alla nascita e crescita del nostro sport.