Una finale per pochi.

Avevamo proposto giorni fa una riunione tra i Presidenti delle squadre del Campionato Italiano a nove giocatori da tenersi prima della finale, pochi ci hanno risposto questi pur ritenendo importante l’iniziativa non potevano essere a Milano prima di sera. Resta il fatto che la finale del campionato giocata di venerdì sera non è un premio accessibile a tutti. Molti sono infatti, come più volte detto, i ragazzi che hanno un lavoro, ho che in questo periodo hanno gli esami di maturità e universitari, e non si capisce perché questi ragazzi pur avendo conquistato il diritto di giocare la finale non debbano poter partecipare a ciò che si sono conquistati. Prendete i ragazzi di Napoli ammesso che la squadra abbia i soldi per pagare il Freccia Rossa o Italo dovrebbero fare cinque sei ore di viaggio, poi il tragitto dalla stazione al campo, arrivando almeno tre ore prima al campo. Se tutto va bene dieci ore prima del calcio d’inizio dovrebbero partire, vale a dire un giorno di lavoro, per chi lavora, mentre per chi studia se dovesse avere gli esami il venerdì dovrebbe rinunciare a una cosa o all’altra. Riteniamo questo fatto fortemente ingiusto ed antisportivo e riteniamo che il campionato con il maggior numero di squadre e di atleti, avrebbe il diritto ed anche il dovere di mettere tutti nelle medesime condizioni, ma soprattutto di consentire a chi con tanto impegno si è conquistato la finale di potersela giocare. Per quest’anno sarebbe già un buon punto s egli organizzatori riconoscessero un contributo proporzionale alla distanza alle due squadre che parteciperanno alla finale. A loro vanno i nostri complimenti e la nostra solidarietà. In bocca al lupo e che vinca il migliore venerdì 5 luglio a Sesto San Giovanni.