Tshirt che hanno fatto la storia.

Tra un po’ di anni probabilmente i ricordi saranno legati ai selfie, o forse, visto il gran numero di quest’ultimi probabilmente neanche a questi, ma per quelli di una certa età i ricordi sono legati a persone, luoghi, episodi e qualche volta a tshirt. L’altro giorno facendo il cambio di stagione e cercando di creare nuovi spazi abbiamo ritrovato queste tre magliette che ci hanno portato alla memoria momenti incredibili: la prima è una maglietta che la Yamaha ci fece fare per suggellare il binomio vincente di quegli anni. Per oltre trent’anni è rimasta in un cassetto e sebbene strappata sul colletto non abbiamo mai trovato la forza per buttarla. La seconda è la maglia che ricorda il primo l’Eurobowl giocato ad Amsterdam con i Lugano Seagullis, vincitori a sorpresa, nei quali militavano alcuni Rams ed infine la terza, ricorda  la prima convention organizzata a Milano dai coach italiani. Tre momenti che rappresentavano una crescita costante del football nostrano, in cui tanti si adoperavano, senza chiedere niente in cambio, per facilitare la diffusione del nostro sport. Pensate che uno di questi fondamentale non solo per l’organizzazione della prima con

vention dei coach italiani, ma anche e soprattutto per essere stato il primo ad aver introdotto le statistiche informatizzate nel football italiano, quando nessuno, salvo Rino Tommasi ne parlava, fu Carlo Riccardi, da noi proposto, unica voce, per l’ingresso nella hall of fame del football, ma evidentemente non conosciuto da chi la storia non solo non la ha vissuta, ma nemmeno se la sono fatta raccontare. Peccato. Quella maglia fu estremamente importante perché la nostra fu la prima federazione che si preoccupò di far incontrare i coach e discutere dei loro doveri e del loro futuro. Avremmo tante cose di cui essere orgogliosi se solo ci liberassimo dal campanilismo che vuole negare tutto ciò che è stato fatto da altri anche nell’ambito del football americano.