UN RAMS ALLA VOLTA: Jack Giacomo Ballarini # 7

Ciao Jack ci racconti un po’ della tua esperienza Rams? Come ha cominciato?

“Mi allenavo al Parco Forlanini, e spesso vedevo i Rams giocare al Centro Saini cercando il sito e la pagina Facebook ufficiale, presi contatto con l’Head coach e mi presentai al primo allenamento nel settembre 2016 pur non avendo ancora l’età per poter giocare in campionato. Cominciai ad allenarmi per una stagione intera, affiancando il Quarterback titolare in attesa che venisse il mio turno ed entrassi nel diciassettesimo anno. Non conoscevo assolutamente nulla di football, ma più imparavo a capirlo più mi appassionavo”

Parlaci dei valori che hai trovato nella squadra? “Io non conoscevo veramente nessun compagno, mi sono però subito trovato inserito nello spogliatoio, iniziando a legare con i compagni più giovani e ho subito cercato di guadagnarmi il rispetto dei più anziani nell’Offense. “Posso dirti che l’impegno, la coesione, l’aiuto dai compagni di squadra, un grande spirito di sacrificio, sono proprio quei valori condivisi e qualificanti la filosofia Rams, dove nessuno è una primadonna e ognuno di noi si impegna per dare il suo massimo contributo, in ogni ruolo, per rispetto verso la squadra, i compagni e la storia di questa maglia”.

“Personalmente ho trovato tanto aiuto da Marco, che era il qb titolare e da Big Ram, per la sua grande esperienza, quindi mi sono completamente affidato a loro per imparare i fondamentali. Inoltre tutti i compagni di attacco hanno fatto di tutto per aiutarmi e sostenermi anche quando sbagliavo. Differenza di età, anzianità ed esperienza non hanno mai pesato e da subito mi sono sentito parte della squadra e lo stesso cerco di fare oggi con quelli nuovi.”

Hai un ricordo al quale sei particolarmente legato, nei tuoi ancora pochi anni nei Rams? “Volentieri! Tra i ricordi più belli, ho sempre in mente il giorno del mio esordio in campo, la prima partita giocata come QB e le parole rivolte a tutti nello spogliatoio…. nonostante la mia emozione per una “prima” trovai la forza di motivare tutti e sentivo che i miei compagni non erano sfiduciati per la mia poca esperienza, o la mia ansia di giocare.  Fummo sconfitti riuscimmo ugualmente a ben figurare e con il loro aiuto fui in grado di realizzare il mio primo TD!

Un’esperienza indimenticabile! Ovviamente non fu un caso ma il frutto di allenamenti in cui tutti ci impegnavamo al massimo per migliorare dando il cento per cento, così che ogni reparto avesse contro la nostra miglior performance, unico mezzo per capire gli errori e potersi migliorare. Quelli che erano sfottò in allenamento tra reparti, diventava fiducia in partita conoscendo il reale valore dei nostri compagni di reparto e, nel mio caso, sapendo la forza della nostra difesa. Un lavoro impegnativo e gratificante, un bel mix di amicizia, condivisione, legami, che mi hanno aiutato a tirare fuori il carattere che c’era in me, nei Rams ho infatti ricevuto preziosi insegnamenti, non solo riguardanti il football, ma anche al di fuori dello sport, ad esempio come controllare meglio le reazioni istintive. Credo anche di essere riuscito a guadagnarmi il loro rispetto, non grazie alla maglia rossa che i qb portano, ma per aver dimostrato la mia volontà di migliorare oltre ad un grande attaccamento ai nostri straordinari colori. Forse anche per questo l’anno scorso ho vinto il premio Rich Cannon come l’atleta che più è migliorato in attacco e che mi ha permesso di andare a spese della squadra alla convention dell’AFCA quest’anno potendo vivere una esperienza incredibile.”

Grazie e in bocca al lupo!

Alessandro Ferri