Obbiettivo raggiunto
Avevo messo come obbiettivo tre vittorie in questo campionato, obbiettivo che poteva sembrare ambizioso, essendo solo il secondo anno che eravamo tornati a giocare, e nel mio animo speravo che questo coincidesse con la conquista dei play-off. Sono stato accontentato e ne sono estremamente contento. Tutta la squadra è cresciuta non solo numericamente ma tecnicamente, ha imparato a vincere dopo aver imparato a perdere, si è allenata e ha affrontato con estrema umiltà questo impegno. Poteva per fino fare meglio, ma in questo caso non sarebbe stata una squadra inesperta. Le potenzialità per crescere ci sono e spero di riuscire a dimostrarlo, per adesso dobbiamo essere soddisfatti di quanto fatto. Dobbiamo esserne soddisfatti anche perché per la prima volta dopo tanti anni il campionato è tornato ad essere vero, ogni partita è stata una battaglia, con il risultato sempre in bilico, non solo nelle nostre partite ma in ogni partita della conference. L’organizzazione dello stesso campionato che prevedeva partite con cadenza settimanali, e in contemporanea rendeva il tutto più affascinante e credibile e forse è anche grazie a questa formula che la stampa ci ha dedicato un articolo di tre colonne con una bella fotografia alla vigilia del match di domenica. Non possiamo che ringraziare il Giorno ed in particolare Andrea Scaresini, che si è accorto della nostra realtà e che speriamo continuerà a seguirci nelle nostre prossime iniziative. Archiviamo dunque con grande soddisfazione la partita di domenica, rendendo omaggio ad un avversario che ha lottato con onore fino alla fine della partita, rendendo questa molto spettacolare malgrado ancora una volta il tempo non sia stato clemente. La contemporanea sconfitta dei Lancieri contro i Ravens, ha fatto si che in forza della differenza punti negli scontri diretti, noi qualsiasi sia il risultato della prossima partita, non potremo che essere secondi, e per cui alla finale di conference di diritto, ovviamente contro i Ravens Imola attualmente imbattuti. Li affronteremo due volte la prima il 10 maggio per terminare il campionato e la seconda alla finale. Sbaglia chi pensa che la prossima partita non sarà match vero, prima di tutto perché credo che loro vogliano terminare imbattuti la regular season, la seconda perché nel football americano non si regala mai niente. In questo sport si gioca per conquistare centimetri, non intendiamo certo regalare risultati ne noi, ne loro, credo. Per cui già da stasera si continuano gli allenamenti con la convinzione e l’impegno di sempre.
Abbiamo una grande possibilità, sappiamo che sarà difficilissimo, giocheremo contro una squadra che già l’anno scorso andò ai play-off, per cui abituata a giocare partite secche ed importanti, per noi è la prima volta dopo lo stop di venti anni. Prima volta che capita in un anno particolare, l’anno del trentennale della fondazione della squadra, l’anno della prima partita, il 1979 la data per adesso non ve la dico. Allora non c’era neanche un campionato, solo l’anno dopo fummo ammessi a quello delle basi N.A.T.O. Credo che essere qui ha giocarci una finale sia il più bel premio per tutti quelli che in questi anni abbiano vestito la maglia verde dei Rams. Si sono passati trenta anni tante partite, tanti ragazzi ma siamo ancora qui con gli stessi valori di allora.
Fu un sogno a farmi fondare questa squadra, fu inseguire un altro sogno che ci diede la forza di continuare con i nostri principi, i nostri valori, unica squadra a non schierare mai giocatori pagati, unica squadra ad accettare tutti quelli che volevano provarci. E’ ancora un sogno che ci spinge a continuare. Lottiamo per costruire i nostri sogni, e mai come adesso il nostro motto ci deve confortare:
“Quando l’andare avanti diventa duro, i duri vanno avanti”.