Nel decreto Irpef coinvolte anche le società sportive

Secondo l’agenzia di stampa del Coni:”…  i tagli contenuti nel decreto Irpef comprenderebbero anche una riduzione della franchigia Irpef da 7500 a 2000 euro sui rimborsi forfettari previsti per gli sportivi dilettanti,  con effetto retroattivo dal 1 gennaio 2014….Fra le spese fiscali tagliate c’è anche la soglia fissata dall’art. 69 comma 2 del Tuir che stabilisce, come indennità di trasferta, rimborsi forfettari, premi e compensi erogati per attività sportiva dilettantistica. “ Se questo provvedimento sarà attuato sarà sicuramente sarà un grave danno per tutte le società oneste che si limitano  ad attenersi alla legge, ma sarà anche uno stop a tutte quelle società che utilizzavano questa agevolazione per pagare di fatto i giocatori e per creare comodamente del nero. Forse è proprio a causa di questi che il governo ha deciso di intervenire per mettere un po’ di pulizia anche nel settore sportivo, dove da troppo tempo alcuni dirigenti disonesti utilizzavano questa forma di rimborso spese forfettario, proprio per erogare compensi mascherati e/o  per occultare fondi all’agenzia delle entrate. Settemilacinquecento euro non è di per se stessa una cifra importante, ma in sport in cui la partecipazione è numerosa se fa in fretta a fare una somma importante con rimborsi plurimi. Il decreto non obbliga nessuno a non erogare i rimborsi spese, semplicemente obbliga chi percepisce i rimborsi a documentare le spese sostenute o ad emettere fattura. I Rams dato che nessuno percepisce nulla tra il loro organico, come si evince dal bilancio, ovviamente non vengono toccati da questo provvedimento e anche la squadra degli arbitri della FIF a.s.d. grazie alla loro filosofia sono ben al di sotto dei duemila euro che la legge consentirà di prendere senza nessuna pezza giustificativa. Ovvio che questo provvedimento va purtroppo a colpire anche tante persone che realmente percepivano tali rimborsi proprio in virtù di spese sostenute regolarmente, che da oggi per ottenere gli stessi soldi dovranno farsi carico  di una bella fetta di burocrazia in più. Da anni auspichiamo bilanci in rete per le società sportive e se questo non avviene quasi mai, una ragione ci sarà pure. Il governo poteva scegliere strade più selettive per colpire i disonesti, ma come spesso accade si è limitato a scegliere la più facile colpendo tutto il settore. Ancora una volta a causa di pochi pagheranno tutti, ma speso i tutti hanno taciuto o non combattuto il malcostume di pochi. Ci piacerebbe che il prossimo provvedimento del governo vada a colpire le ragioni autonome dove spesso grazie a leggi giuste, ma applicate in modo fraudolento, le società sportive possono trarre grandi benefici economici. Ci piacerebbe che si riuscisse a farlo per senso del dovere prima che arrivi una legge che colpisca in modo indiscriminato, anche se l’esperienza ci fa pensare che anche in questo caso o saranno obbligati o non cambieranno il modo sbagliato di approfittare di una buona legge.