Cominciamo dai termini.

Ieri mattina sono stato invitato a TeleMIlano a registrare una puntata della trasmissione che va in onda ogni martedì alle 22 ed è seguita da circa 400.000 persone  fra Milano ed hinterland. La puntata dovrebbe andare  in onda martedì 17 febbraio , ma ve lo confermeremo non appena ne avremo notizia certa. Durante la puntata mi sono accorto come ormai ci facciamo sopraffare da una semantica negativa che   tentiamo di applicare alle cose positive che tentiamo di contrapporre o tentiamo di identificare, con termini inappropriati, cose che di per se hanno valori importanti ma non assoluti. Faccio degli esempi così forse riesco a spiegarmi meglio. Dire che lo sport è una droga è permettere di entrare nell’ immaginario collettivo ad un termine che viene vissuto con accezione negativa, pensando che l’associarlo ad una cosa positiva ne snaturi il significato negativo. Lo sport è passione, emozione , adrenalina ma non droga, se viene vissuto come una droga è un problema. Così come il termine squadra pur contemplando in se stesso

molti valori positivi, non potrà mai essere un sostitutivo di famiglia. Noi siamo una squadra e tale termine ha in se stesso tantissime valori positivi: la scelta di appartenenza, prima di tutto, la comunione di interessi, il rispetto per i propri compagni, la stima e la fiducia reciproca che ogni componente della squadra si è guadagnato nel corso degli allenamenti e della vita trascorsa insieme, per elencarne alcuni , ma tutti questi non potranno mai e per nessun motivi sostituire quelli contenuti nel termine  famiglia.  Così come vocaboli  come guerra, disfatta, furto e così via tanto cari ai giornalisti e a molti professionisti, lasciamoli a loro, noi non dimentichiamoci mai, specie in questo periodo, che il nostro è un gioco. Probabilmente il più bello del mondo, ma pur sempre un gioco, che ha lo scopo attraverso il divertimento di insegnarci a diventare migliori, affinando le nostre qualità. Spesso rimaniamo stupiti nel vedere quando alcuni animali riescono a superare difficoltà incredibili,  senza fermarci a pensare che il loro massimo strumento di apprendimento è il gioco. Noi abbiamo la fortuna di poter affiancare al gioco lo studio ma è importante che mai quest’ultimo o il gioco virtuale, diventi l’unico strumento a scapito del gioco. Il gioco  quanto  di più naturale possiamo fare e il primo strumento di apprendimento. Siamo  convinti che se gli animali avessero avuto una palla da football, li vedremmo divisi in squadre affrontarsi nei boschi. Non ci sono guerre quando si gioca, non ci sono morti, ne vinti, ne violenza gratuita ci sono bambini, ragazzi, uomini che cercano simulando difficoltà che poi troveranno nella vita di trovare il modo migliore per prepararsi a superarle. Il gioco alternativo alla droga il gioco a fianco della famiglia. Cominciamo dai termini a fare chiarezza.