Siamo sulla strada giusta o no?

La finale del torneo IAAFL e tutto lo svolgimento del torneo stesso impongono alcune riflessioni, che sono quelle emerse l’altra sera durante la riunione della squadra. Il campionato di football non può durare quattro mesi con partite giocate una volta ogni tanto, ma sia per una corretta preparazione atletica, sia per una fidelizzazione di pubblico devono avere cadenza settimanale e una pausa solo alla fine del girone di andata o a metà della regular season e prima della finale.  Le squadre devono attenersi ad un minimo di organizzazione, segnatura del campo, down chine, tabelloni con il punteggio ecc.  e le partite devono giocarsi con il medesimo pallone, o per lo meno devono essere puntualizzati i parametri del pallone: dire che basta una palla di pelle con le cuciture senza specificarne peso, lunghezza e diametro dimostrano superficialità ed approssimazione. In base a quella regola una squadra avrebbe potuto presentarsi con una palla junior ed in base al regolamento sarebbe dovuta essere accettata. Bisogna tener presente che

ogni partita, per aiutare questo sport ad essere diffuso, deve tener presente di tutte le sue componenti le squadre degli agonisti, la squadra degli arbitri e il pubblico. La mercy rule nasce con lo scopo di tutelare la squadra più debole da una inutile batosta, ma anche il pubblico da spettacoli poco divertenti, per cui il regolamento FIF asd. che prevede la mercy rule dopo i 28 punti e a partire dal 3 ° quarto va incontro a questa esigenza. Il dire che c’è il rischio che una squadra potrebbe giocare poco, è un insulta a chi lavora seriamente, perché giocare non è obbligatorio e presentare squadre che non sono in grado di tenere il campo è un insulta al pubblico oltre che agli avversari e un rischio per i propri giocatori. Giocare un campionato non è obbligatorio, si possono fare amichevoli o tornei di preparazione ma quando si ritiene di volerlo fare bisogna essere in grado di tenere il campo. Questo fa nascere un altro problema: l’impreparazione dei nostri coach o meglio la non adeguata preparazione. Da anni in Italia si cerca di copiare la NFL, nessuno cerca di capire come invece si muovono i coach di high school nostri veri punti di riferimento. E’ inutile schierare mille formazioni difensive, quando i giocatori non sanno fare un placcaggio, ed insegnarlo non è così facile, non basta dirlo o farlo vedere una volta, bisogna lavorarci sopra molte volte, mesi e forse anni, non sarà un caso che i pro continuino a fare drill di questo genere anche dopo anni che li fanno. Si la partita di finale è

stata una partita divertente che sicuramente contribuirà a fidelizzare una buona parte del pubblico e a portare qualche giovane a voler provare, ma se le prossime non saranno all’altezza avremo investito inutilmente tante risorse. Noi lo diciamo da anni, e abbiamo investito tanto per migliorare il nostro livello tecnico di base, lavorando tanto sui fondamentali, così hanno fatto i Lancieri, ma auspichiamo che altre squadre vogliano seguire il nostro esempio e solo così crediamo che il football tornerà ad essere popolare come lo fu negli anni ’80. Il segreto di allora fu proprio nei tanti allenamenti che precedettero il primo campionato, non negli americani. Quando vennero i giocatori  americani aumentarono il tasso tecnico, ma furono inseriti in squadre di ottimo livello, non a caso vincevamo gli europei in quegli anni. Oggi si cerca la via più facile e più breve come in tutte le cose, ma questo sport ce lo insegna no pain no gain. Noi ripetiamo siamo a disposizione, se qualcuno vuole la nostra collaborazione per un programma di crescita saremo felici di collaborare perché siamo sempre più convinti che non c’è un’altra strada per aiutare questo sport ad arrivare ad occupare il posto che meriterebbe.

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