Piero Unione #12, professione Qb – Parte 1
In attesa del kickoff d’apertura della Junior League Fif 2009, ecco un intervista d’annata (nel senso che è passato un anno da quando è stata ideata a quando risulta effettivamente pubblicata). Protagonista Piero, che per il secondo anno consecutivo guiderà gli arieti biancoverdi nella corsa verso la finale nazionale. Spazio adesso al Qb#12 (che anche in difesa, vedi scrimmage vari ed eventuali della scorsa stagione, si è tolto qualche soddisfazione).
Ciao Piero,
vista la tua straordinaria esperienza direi di iniziare da lì: com’è nata l’idea di passare diversi mesi negli States?
Tutto è nato perchè avevo un amico che stava facendo la mia stessa esperienza e sembrava esserne soddisfatto, in più avevo conosciuto da poco il Football e mi aveva colpito parecchio, così decisi di partire assicurandomi però che l’High school del mio paesino avesse una buona squadra di Football.
Le tue aspettative sono state soddisfatte?
Diciamo di si, imparare l’inglese e conoscere ancora meglio il Football.
E’ stato facile ambientarti? Cosa ti è mancato di più della tua vita a Milano, durante il tuo soggiorno estero?
Beh i primi mesi sono stati durissimi, non conoscevo la lingua, la squadra non era apertissima nei primi allenamenti. Ma la cosa che mi mancava di più della mia vita quotidiana era il cibo.
E’ vero che anche gli hamburger di McDonald, mangiati negli Usa, sono più buoni di quelli mangiati all’estero?
HeHe.. potremmo definirli “migliori” anche se cercavo di stare alla larga da McDonalds.
Che cosa ti ha colpito maggiormente dello stile di vita dei tuoi compagni “a stelle e strisce”?
La forza con cui colpiscono e lo spirito che c’è tra di loro, esattamente come una famiglia. Sia in campo che fuori, sempre assieme.
Lo sport in America: in base alla tua esperienza, puoi dirci come è tenuto in considerazione, rispetto alle altre materie scolastiche? Una situazione diversa da quella italiana?
Si, lo sport in America viene praticato con la scuola, non ci sono squadre di Football al di fuori dell’High school. E ovviamente se i tuoi voti sono bassi, NON GIOCHI, in questo modo ti spingono verso lo studioanche se la maggior parte dei giocatori dà il masimo per essere selezionato dai college.
Come si chiama la squadra in cui hai giocato durante il tuo soggiorno estero? E in quale ruolo ti sei allenato?
Dust Devils era il nome della squadra e mi allenavo come Wr/Cb, in partita però ho giocato solo poche volte con questo ruolo, ero titolare solo nello Special team.
Continua…