Il mese che conta
Mancano ormai poche settimane alla fine di maggio e con esso alla fine della scuola e all’inizio della post season. Quest’anno saranno tre i nostri giocatori impegnati negli esami di terza media e due impegnati negli esami di maturità oltre due tesi e un buon numero di esami universitari, mentre tutti insieme speriamo di poter continuare i nostri allenamenti per tentare di andare il più avanti possibile in campionato. Le due cose non possono essere divise, non ci sono al nostro livello buoni giocatori e cattivi studenti, ma le stesse caratteristiche che fanno di un ragazzo uno studente diligente, ne fanno anche un buon giocatore, laddove venga considerato lo sport ed in particolare il nostro, come una diversa forma di apprendimento morale ed etico, oltre che uno sfogo fisico . La scuola ci dà gli strumenti per semplificarci ed arricchirci la vita, lo sport ci da quelli che agevolano l’apprendimento scolastico e facilitano il vivere civile e sociale. Due forme di apprendimento complementari e coese delle quali non si può fare a meno, specie nel mondo moderno. A questo punto della stagione la stanchezza per la lunga preparazione comincia a farsi sentire e non è facile riuscire a capire che è proprio adesso il momento in cui gli sforzi vanno intensificati, perché proprio adesso si può rovinare tutto quello che in tanti mesi si è costruito. “Oggi non è che un giorno qualunque di tutti i giorni che verranno, ma ciò c
he farai in tutti i giorni che verranno dipenderà da quello che farai oggi” diceva Ernest Hemingway, per ricordarci che non c’è un altro giorno uguale a questo e che da questo giorno dipenderà quello che potrebbe succedere domani. I più vecchi di noi lo hanno già provato, si finisce la stagione e dopo un giorno di allenamento libero già ti manca la possibilità di non allenarti, ti vedere i tuoi compagni, di giocare con loro, di sudare con loro. Ho finito ieri la seconda sessione di team building a delle persone fantastiche che mi hanno insegnato molto, e stamattina pensavo che finalmente potevo dormire un po’ di più, ma già ora l’emozione di quegli incontri, la passione che traspariva da quelle facce che con molta pazienza mi ascoltavano mi mancano tanto. Ancora una volta grazie al football ed alle esperienze che ho fatto con esso, una nuova lezione. Ricordiamocelo quando ci lamentiamo per una cosa apparentemente faticosa che la cosa più triste sarebbe certamente il non poterla fare, sia esso il nostro lavoro o gli allenamenti