I misteri della Fidaf.
Abbiamo letto ieri il verbale del consiglio direttivo della Federazione del 9 luglio, pubblicato sul sito della Fidaf, per cercare quali
delibere avessero ritardato di 90 giorni la divulgazione di quella importantissima riguardo le modifiche sul settore
arbitrale che discuteremo con i presidenti il 4 novembre a Firenze e tra le altre cose abbiamo scoperto strane decisioni: Il punto 4 del verbale recita:
“4. Parte Sportiva Hall of Fame. Il Consigliere Baldini chiede di approvare la nomina dei 10 Saggi che formano la Commissione che deve individuare le persone da inserire nella Hall of Fame ed alle quali consegnare la giacca ricordo.
- Parte Amministrativa Acquisto abbigliamento Il Vicepresidente Vicario espone al Consiglio la necessità di acquistare n. 10 giacche per i premiati della Hall of Fame ed inoltre l’acquisto di abbigliamento tempo libero per le componenti federali in occasione del Superbowl. Il Consiglio approva all’unanimità.”
Sul punto 4 non ci sono né i nomi dei dieci saggi ne l’esito della votazione. E’ vero che nel verbale precedente si fa un accenno alla richiesta di disponibilità alle persone che, senza indicare il criterio di scelta, avrebbero dovuto far parte dei dieci saggi, ma mai se ne indicano i nomi ed i criteri.
Ora, a parte che non riusciamo a capire perché non si debbano sapere i nomi dei dieci saggi, penso che sia un diritto degli associati conoscere chi è stato scelto e con che criterio è stato scelto, quali titoli, competenza o meriti ha per essere definito saggio e per decidere chi dovrà entrare nella Hall of Fame, ma soprattutto come si fa a nominare chi deve entrare nella Hall of fame prima che il Consiglio ratifichi i nomi dei dieci saggi? Infatti i prescelti sapevano di aver avuto il privilegio di entrare i tale ristretta cerchia di persone, ben prima del 9 luglio e ne scrivevano ringraziando per la scelta anche su Facebook. Sorvoliamo sull’acquisto di dieci giacche per otto persone, in quanto due purtroppo erano decedute già alla loro nomina. Noi crediamo ed invochiamo maggior trasparenza, visto che gli associati, che sono poi quelli pagano tutto, avrebbero diritto ad una maggior trasparenza. Ci sono società a cui è vero, basta solo giocare, ma ci sono società che hanno a cuore il futuro del nostro sport ed un futuro comincia da una maggior trasparenza oltre che da una attenta programmazione, che vuol dire anche magari accompagnare la pubblicazione del bilancio consuntivo del 2016 con una relazione che ci spieghi come mai a fronte di oltre 800.000 euro di incassi si sono spesi meno di 3000 euro in promozione? Molte sono gli aspetti del bilancio che andrebbero spiegati, azzardo perfino nell’ipotizzare che qualche scelta potrebbe essere perfino condivisa con i Presidenti, magari quella relativa al costo del tesseramento che malgrado le promesse elettorali ad oggi prevede che un ragazzo che si tesseri ad ottobre paghi la stessa quota associativi di chi si tessera a gennaio, pur avendo un rischio di infortunio inferiore di almeno il 90 % sia per un discorso temporale, sia per impegni agonistici. Invitiamo tutti a leggere sia il bilancio consuntivo del 2016 sia i verbali del consiglio federale (pubblicati sul sito della Fidaf nella sezione documenti) , per conoscere la nostra realtà e per apprezzare il lavoro svolto o magari per suggerire come poterlo fare diversamente.