6 , 7 e 8 Luglio le finali dei campionati
È stata ancora una volta scelta la formula della indigestione di football anche quest’anno, nel week end del 6 e 7 luglio si disputeranno tutte le finali dei campionati.
Si comincerà venerdì alle 21 con la finale del Campionato italiano a nove giocatori, per proseguire sabato 7 luglio alle 16 con la finale del campionato di A2 e terminare alle 21 con l’Italian Bowl.
Mentre sarà destinata alle finali di flag football l’intera giornata di domenica.
E’ vero che così facendo è certamente più facile organizzare le finali, ma è anche vero che così facendo si perde gran parte di potenziale pubblico, cosa di cui avremmo grande bisogno, non solo per l’incasso, ma soprattutto per diffondere e far conoscere il nostro sport.
Perfino per un appassionato come me tre partire in due giorni sono veramente troppe, mentre sarebbe stato un piacere vedere tutte le finali se fossero state giocate in tre giornate diverse e magari anche in tre periodi diversi. Maggio per il campionato a nove, prima di giugno o metà giugno la A2 e primi di luglio la IFL.
La politica delle tre finali in due giorni nasce dalla convinzione che la gente sia quasi obbligata a vederle, ipotizzando che se va a Parma alla sera del venerdì, poi dormirà li ed assisterà alle altre due partite, specie se allettata da particolari sconti.
I dati purtroppo non dicono questo e la maggior parte di chi assiste alla partita il venerdì prende e parte subito dopo, sia per un fatto economico sia perché il campionato a nove ha un suo pubblico ed una sua dignità rispetto quello a undici.
Stesso discorso vale per le altre due finali messe in un giorno, pensiamo ad una finale di A2, bella e combattuta e poco dopo ad una finale di IFL noiosa ed a senso unico, il ricordo che il pubblico si porterà via sarà quello della seconda partita, o viceversa pensiamo ad una finale di A2 noiosa ed a senso unico ed una di IFL bellissima e combattuta, quanti si fermeranno a vedere la seconda finale?
Dobbiamo fare un bagno di umiltà e rispettare il pubblico che ci auspichiamo venga a vederci, se vogliamo diventare uno sport popolare. Non basiamoci sul fatto che molti giocatori dicano che saranno li sempre, loro per la maggior parte non guardano la partita e fanno quattro chiacchiere con altri giocatori che non vedono da un po’, ma il pubblico quello nuovo, quello che vorremmo affezionare alle nostre squadre non ha tutta quella passione, per lo meno inizialmente.
Inoltre le finali dovrebbero essere usate per portare il football dove non c’è contribuendo a farlo conoscere e diffondere. Giocammo a Bolzano dove il football non esisteva e nacquero Jets e Giants, giocammo a Rimini e nacquero diverse squadre nella zona e così via.
Le finali dovrebbero essere una festa per il football ma una festa che dura tre giorni è un rev party, mentalità che dovrebbe essere molto lontana da quelli che il football dovrebbe insilare nei propri
praticanti.
Umiltà, ma sopratutto dobbiamo essere convinti che ad attirare il pubblico sia la bellezza del nostro sport e non una bassa imitazione di una sagra della porchetta.
Noi nel football crediamo, speriamo che comincino a crederci anche i nostri vertici e che diano, già dall’anno prossimo, la giusta dignità ad ogni finale di campionato. Consapevoli che bisognerà lavorare e molto per crescere, ma che anche in questo campo si deve accettare di crescere un passo dopo l’altro e non pensare di arrivare subito.
Umiltà e determinazione dovranno essere le parole d’ordine dei prossimi anni.