Grazie a tutti, adesso parliamone.
Si, adesso parliamone perché è un anno che ho un macigno nella scarpa e da un anno cammino male. L’anno scorso di questi tempi fui accusato da molti di essere un insensibile alla passione di tanti ragazzi, di utilizzare le squadre under 21 per delle ripicche, allorché cercavo di difendere tutto il football italiano. Si tutta la sua dignità. Gli Hogs prima della finale FIF passavano in Fidaf per poter partecipare ad una competizione internazionale che spettava non ai Campioni Italiani quali loro erano ma ad una squadra qualsiasi che ne avesse avuto i mezzi economici per sobbarcarsi le trasferte. Nessuno urlò vergogna i titoli vinti sul campo non si barattano. Nessuno urlò allo scandalo. Cercavo di difendere un progetto che grazie alla serietà di FIF, che lo aveva approvato,siamo riusciti a portare avanti: la disputa di campionati divisi in Conference e Division, investimento nella formazione dei giovani, costi contenuti, regole precise, finale in luoghi prestabiliti all’inizio dei campionati. Contro queste cose si scagliarono in molti che sostenevano la validità dell’under 23 ( nella speranza di vincere quel campionato e rimangiandosi tutto l’anno dopo), sostenendo il tutti contro tutti in tutta Italia( salvo poi non disputare parecchie partite, portare alcune società al tracollo finanziario, e perdendo molto in serietà e credibilità con mezzucci subdoli: ti rimborso io, li non andare tanto li squalifico ecc.) . Ora qualcuno di quei geni ha fatto dei passi indietro? Qualcuno di quegli attenti strateghi ha detto ho sbagliato scusate sono stato presuntuoso, lasciò il posto di comando ? No, hanno semplicemente ribaltato il loro illuminato parere sposando il nostro e cercando di copiare il copiabile. Cambiare idea e accorgersi degli errori è motivo stimabile, ma se questo fosse fatto in buona fede, visto che viene meno la maggior parte dei motivi di divisione perché non muoversi fattivamente per unirsi? L’ultimo alibi poteva essere l’ingresso al CONI, ed anche li, grazie a politiche serie, abbiamo smantellato questa ipotesi. Il Presidente dell’ASI Barbaro a Roma e il Presidente di una federazione e membro del Consiglio del Coni al Vigorelli hanno rilasciato interviste alla televisione, non sul giornale della parrocchia, che hanno specificato che senza FIF non si va al Coni. Allora? Allora mi aspetto che la si smetta di dire mi basta giocare, perché non è vero. Se vi bastava giocare non sarebbero nate ne FIF ne Fidaf . Queste sono nate perché per giocare ci vogliono delle regole, per giocare ci vuole qualcuno che faciliti la nascita di nuove squadre e faccia si che quelle vecchie non chiudano. Per giocare ci vuole qualcuno che programmi il futuro con idee, che riesca ad investire i pochi o molti soldi in maniera tale che rendano al massimo. C’è una federazione che va alla Gazzetta investe i vostri soldi e pensa di essere stata brava perché ha comprato uno spazio. C’è una federazione che non ha speso una lira, ha investito sulla passione, competenza e serietà di una società, la quale conscia di questo ruolo ha cominciato a correre investendo tanto tempo, coinvolgendo con tanto entusiasmo tutti quelli che incontrava e che ha ottenuto un risultato che neanche nei tanto millantati anni ’80 eravamo riusciti a raggiungere con una finale under 21, e che poteva ottenere anche un successo maggiore se il tempo fosse stato più clemente. Potrei continuare ma tutti quelli in buona fede hanno capito. Ora sta a loro far si che la Federazione diventi la casa di tutti e non quella di pochi, che vogliono mettere un titolo in più nel loro curriculum elettorale, o che hanno bisogno di spese alte per truffare meglio il fisco. BASTA.
A noi non basta solo giocare, vogliamo farlo con persone serie, in un federazione seria che tuteli i suoi iscritti e punisca quelli che hanno comportamenti sleali o truffaldini. Soprattutto lo vogliamo perché non solo vogliamo giocare ma vogliamo continuare a farlo anche in futuro.
Ovviamente questo spazio sarà aperto a chiunque ritenga che in quanto da me espresso non corrisponda al vero.