Arrivederci a presto.

Era il titolo che avremmo voluto scrivere alla fine della stagione dandovi appuntamento per la prossima, ma assume oggi un significato diverso. Ieri purtroppo ci ha lasciato Mauro Moor Mangiavacchi, un nome che probabilmente a tanti ragazzi non dei Giuaguari di Torino dice poco, ma per tutti i vecchi malati di football è il sorriso rassicurante che tutto è normale allo stadio, il segnale che si può cominciare la partita. Si, se c’era Mauro era una partita di football, sembrava quasi che senza di lui non si potesse giocare. E ‘stato forse anche un giocatore , certamente  un dirigente un divulgatore, un grande appassionato, ma soprattutto un uomo per bene, come si usava dire una volta o un galantuomo come diceva mio padre. Apparentemente  uno come ne incontri tanti, ma lui era un appassionato come ne ho visti pochi. Finché la salute gli e lo ha permesso non perdeva una partita dei Giuguari, e non appena è stato in grado di farlo è tornato ad impegnarsi accompagnando le squadre giovanili, insegnandogli con l’esempio nel comportamento come si affrontano le partite e le difficoltà e che non si è mai sconfitti a meno che si rinunci a migliorarsi e a rialzarsi. Se i Giaguari non erano impegnati lo trovavate sugli spalti della partita più importante vicino a Torino, o anche in Svizzera, Austria o dovunque si potesse vedere football. Oggi il mondo del football, per lo meno quello che come me ha avuto la fortuna di conoscerlo, è triste. Triste come quando finita una gita insieme ci si saluta, ma proprio come quando ci si lascia dopo una gita c’è l’impegno che ci si rivedrà per vivere una nuova esperienza. Fino a quel momento, che scusa Mauro, ma spero che non sia prestissimo, continuerò a vederti in un angolo di ogni stadio di football in cui andrò, con il tuo sorriso rassicurante che segnala a tutti che si può cominciare. Mauro c’è e ci sarà. Quando pochi giorni fa parlavo della Hall of fame e dicevo che non dovrebbe essere un posto per MVP , non un elenco di giocatori che hanno vinto o che si sono distinti in campo per capacità o talento, ma un posto in cui trovano casa coloro i quali hanno contribuito a diffondere e far appassionare tante persone, non solo con i racconti o gli aneddoti, ma anche e soprattutto con il proprio comportamento ed esempio. Un posto dove vanno le persone che è giusto che tutti ricordino, persone che, chi non ha avuto la fortuna di conoscere personalmente, possano comunque venire ricordate per quanto hanno fatto. Ciao Mauro.