Trasparenza per avere credibilità.

Da più parti ci si lamenta perché al football è data poca visibilità, ma la domanda è facile crediamo veramente di meritarci visibilità? Siamo portatori di qualcosa di nuovo? Credo che la gente sia stufa delle solite porcherie di palazzo, ogni giorno scopre che non c’è più niente di pulito o onesto, in questi giorni si è arrivati perfino a Palazzo dei Marescialli, e sarebbe felice di avvicinarsi a qualcosa di diverso, di pulito, di leale, in cui non conta se perdi conta se lo fai a testa alta con onore. Il football di oggi è questo? Perché quando negli anni 80 avemmo molto successo quello eravamo. Poche regole ma rispettate e non per la paura della punizione ma per un senso dell’onore che apparteneva ed in parte appartiene ai giocatori di football. L’immagine dei cavalieri che si combattono era l’immagine alla quale ci piaceva ispirarci, poi anche nel football si cominciò a pensare che forse si poteva vincere anche con le furbate e fu il declino del football fino ad arrivare al suo fallimento. La storia dovrebbe insegnare, per quello probabilmente si cerca di falsarla e /o distorcerla. Per questo si cerca di dimenticarsi dei casi di doping, di giocatori schierati quando non si sarebbe dovuto e così via. Quello che mi stupisce non sono i dirigenti disonesti, quelli ci sono e ci saranno sempre, sono i giocatori che accettano che tali dirigenti e allenatori permettano di sporcare le loro fatiche, il loro nome con manipolazioni del regolamento. Credo che tutti noi avremmo preferito perdere onestamente che vincere in maniera sleale. Quella macchia ce la saremmo portati a vita, i giocatori, gli allenatori e chi non avesse vigilato perché ciò si verificasse. Di cosa stiamo parlando vi chiederete, Stiamo parlando di un deferimento alla procura federale per un giocatore che non avrebbe dovuto giocare una partita di play off. Ebbene la procura ovviamente indagherà, ma la credibilità del campionato, già fortemente compromessa dal sistematico ricorso ad eccezioni alle regole, vedi la chiusura delle iscrizioni, ed altre ancora è fortemente compromessa. Probabilmente poi vincerà comunque la squadra migliore, purtroppo quello che ancora una volta perderà sarà il football e tutti i suoi appassionati che di questo sport si erano innamorati per dei valori che oggi sembra che si vogliano rinnegare. Noi no! Noi non mettiamo la testa sotto la sabbia. Noi non saremo mai complici di chi vuole sacrificare la passione ed i sacrifici di tutti per il quito vivere. C’è un altro modo per ottenere il quieto vivere: comportarsi lealmente. Orgogliosi di aver perso a testa alta contro una squadra che ha giocato meglio di noi. E’ vero, ci sarebbe piaciuto che avessero avuto tutti i caschi uguali per dare ancor di più l’idea della squadra, ma sono sicuro che lo faranno per il Superbowl al quale si sono meritati l’accesso.

Noi non vogliamo dire che la colpa è di altri, La colpa è di chi accetta e tace e la colpa sarebbe anche nostra se tacessimo sapendo e non gridassimo la nostra vergogna per questa ennesima porcata tenuta nascosta ai più. Da noi non troverete mai omertà. I panni sporchi si lavano in famiglia, noi preferiamo non avere panni sporchi e se per caso si sporcano saremo i primi ad dirlo a tutti chiedendo scusa. Spero che chi si fosse reso artefice di tali illeciti chieda scusa e scompaia dal mondo del football così faccia anche chi lo ha coperto e sottaciuto o a rimandato decisioni che non  dovrebbero  essere rimandate per il buon nome di tante persone che ancora credono in questo sport .