Lo sport ci ha rovinato, lo sport ci deve salvare.
Ipotizziamo di essere uno dei tanti ragazzi italiani ipotizziamo di chiudere gli occhi e proviamo a pensare a quale potrebbe essere il nostro sogno? Molti risponderebbero giocare a pallone nell’Inter o nella Juve o nel Milan ecc, o nel nostro caso di giocare nei Jets, o nei Rams, ecc. Ora in quel momento, il ragazzo, immaginiamo che desideri primo giocare a pallone o a football , secondo con compagni bravi, terzo diventare famoso e guadagnare molti soldi. Se gli chiedessimo a cosa di queste cose sarebbe disposto a rinunciare pur di avverare questo sogno cosa risponderebbe? Andando oltre credo e spero che molti ragazzi rispondano anche con desideri di professioni diverse, ma al primo posto ci sarebbe sempre il lavoro che ad ognuno di noi piacerebbe fare, poi con chi ed infine per quanti soldi. Cosi ad un ragazzo che si sente portato per fare il medico e a cui piacerebbe fare questa professione, interessa di più esercitare quello che gli piace o percepire un compenso maggiore per fare un lavoro diverso, che non gli piace e per il quale non è portato? L’esempio del calcio è singolare perché i calciatori professionisti hanno per primi diffuso grazie ai giornali un concetto catastrofico: il calciatore non viene retribuito per ciò che fa ma per quanto attraverso la sua prestazione riesce a far guadagnare. Tornando all’esempio del medico quanto dovrebbe percepire un medico che ci salva la vita? La nostra vita vale più di un contratto televisivo? Ripartendo dallo sport, dal nostro sport dove i ruoli sono molti in campo e fuori, dovremmo tornare ad apprezzare il poter fare quello che ci piace, quello che ci dà soddisfazione ed il farlo al servizio della squadra. Il nostro premio sono la soddisfazione di crescere insieme, di migliorarci non solo nel gioco o nel fisico, ma nel carattere. Impariamo che non c’è un ruolo più importante, ma semplicemente ruoli diversi. Se vediamo un nostro compagno impegnarsi duramente per giocare meglio, accetteremmo di drogarci per fare altrettanto? Rischieremmo di sporcare la vittoria della squadra con un gesto illecito? Vanificheremmo il lavoro di tanti per cercare una scorciatoia ed i compagni lo accetterebbero? Noi continueremo a fare i controlli antidroga, ma credo che il maggior deterrente agli illeciti debbano rimanere il nostro orgoglio ed il nostro lavoro. Ogni nostra con
quista ci da soddisfazione se è nostra, non se è frutto di artefici e soprattutto nessuno ha il diritto di privarci del piacere di uscire dal campo a testa alta anche se perdenti in quella occasione. Tutto ciò che è antisportivo deve essere combattuto, sia questo l’alterare una prestazione, il commettere volontariamente falli per limitare l’avversario, alterare il tesseramenti o non schierare la formazione migliore possibile per ottenere la vittoria. Nello sport deve vincere il migliore e non il più furbo, solo questo da onore e gloria a chi perde. Se è vero che lo sport rispecchia la società è vero anche il contrario per cui migliorando lo sport miglioreremo anche la società. Noi vogliamo provarci. Noi ci impegneremo per riuscirci almeno nel nostro ambito.