Festeggiato tra arbitri e un’altra promessa mantenuta.

 

Sabato a mezzogiorno attirato al ristorante da sua figlia Barbara ci siamo ritrovati a festeggiare gli ottanta anni di Giovanni. Onestamente tra  Ganci, Introini, Agostini,  Pieratelli e me  certamente non sembrava il più vecchio, anzi spesso il più lucido e tra ricordi e aneddoti abbiamo fatto capire che la formula “all you can eat” non sempre  è vantaggioso per i proprietari, ho escluso volutamente Barbara e Tiziana ovviamente troppo giovani rispetto a noi. Malgrado i tentativi di non parlare di football inevitabilmente spesso i discorsi vertevano su tale argomento e tutto sommato a nessuno dispiaceva . Due ore e mezza dopo  esaurito tutti i dolci, ci siamo salutati inchinandoci davanti ad un grande, certamente un esempio per tutti coloro i quali concepiscano la squadra degli arbitri come noi la concepiamo e non come una forma di lucro.

Ieri abbiamo invece viaggiato per tutto il giorno per andare a recuperare i caschi per l’under 15 come avevamo promesso. Impegno economico importante per la società ma lo avevamo promesso che una volta appresi i fondamentali, avremmo dato anche i caschi ai nostri ragazzi e così giovedì verranno consegnati i loro caschi bianchi con l’ adesivo verde. Questi infatti saranno i colori dominanti che differenzieranno gli under 15 dalle altre nostre squadre, Per adesso sono  in dodici, ma speriamo che entro la fine dell’anno possano diventare almeno una ventina. Abbiamo scelto di cominciare a giocare a tackle fin da subito per cercare di riuscire a formare giocatori con fondamentali solidi e credendo nel grande valore formativo che il tackle football ha insito in se stesso. Controllare l’aggressività, potendola però sfogare in uno sport di contatto, crediamo sia uno dei grandi insegnamenti che questo sport porta con se, oltre a tutti gli altri valori tra i quali la costanza e la conquista anche della propria attrezzatura. La consegna del casco è un po’ come la consegna della spada  a ragazzo che diventava cavaliere. Crediamo che l’aver imparato per quattro mesi a non colpire con la testa ma a tenerla alta, sia essenziale per utilizzare il casco come protezione a difesa da urti fortuiti tra teste e non come arma di offesa, come del resto è previsto nel regolamento. Grandi sono stati i miglioramenti che i nostri under 15 hanno fatto e speriamo di riuscire a farli giocare il 9 giugno in occasione della giornata di football che stiamo organizzando al Saini. Credo che sia doveroso ringraziare Filippo, Arturo, e anche Edo aggiuntosi dopo, per il grande lavoro svolto con loro e per la meticolosità dimostrata nell’insegnamento dei fondamentali.