La giornata della legalità
Oggi si celebra in tutta Italia la giornata della legalità, giornata che dovrebbe essere una giornata di riflessione per tutti. Molti pensano che sia una cosa che non li riguarda, molti pensano che non sia una cosa a loro vicino, o che li può in qualche modo riguardare, ma ne siamo proprio tutti cosi sicuri? Legalità: vuol dire rispetto delle regole, vuol dire denuncia della azioni illegali di cui si è a conoscenza, vuol dire trasparenza. Nel football americano abbiamo tutto ciò? I bilanci sono in rete? Tutti coloro i quali sono a conoscenza di cose illegali le hanno denunciate? Che so regolamenti aggirati, quote non pagate, tesseramenti non conformi, visite mediche falsificate, controlli antidroga aggirati ? Credo che sia che abbiamo risposto si , sia che abbiamo risposto no, abbiamo capito che la mafia non è solo quella che mette le bombe, la mafia è un modo di pensare, un modo di essere e di comportarsi, ed è dalle cose che apparentemente sembrano piccole che poi nascono quelle grosse. Il ricevere un “favore” in via riservata è abituare la testa ad accettare questo modo di agire. Che so ipotizziamo che l’organizzazione garantisse ai Rams di non fare trasferte lunghe nel prossimo campionato ma che le faranno solo altre squadre. Questo fatto di per se stesso, se fosse una necessità potrebbe essere deciso a maggioranza e nella trasparenza e diventerebbe un fatto legale, ma se fosse garantito in separata sede, sarebbe un fatto illegale. Ora chi ha ricevuto il favore si sentirebbe in debito e prima o poi gli sarebbe chiesto di pagarlo questo debito. Ci siamo mai chiesti quante volte ci siamo fermati a condannare chi sbaglia al posto di condannare chi denuncia chi ha sbagliato? Ora uno
può anche sbagliare ci mancherebbe, e noi dobbiamo essere pronti a perdonarlo quando sia pentito ed abbia pagato il suo debito, ma se al posto che fare in modo che lo sbaglio venga alla luce e permettere a chi lo ha commesso di espiare la sua colpa e poter ricominciare da capo, si tende a cercare di nascondere lo sbaglio o gli sbagli, attaccando chi denuncia il fatto come infame e facendo finta che non sia successo niente, quello è un comportamento mafioso, grave già di per se stesso. Siamo sicuri che ciò non sia mai successo nel nostro mondo? Ci siamo battuti o ci stiamo battendo perché ciò non accada più? Quante pagine di legalità siamo disposti a sacrificare per una vittoria sportiva o per un passaggio televisivo in più? La risposta che dovremmo gridare in coro è nessuna, ma ne siamo sicuri? Riflettiamoci oggi, ricordando chi ha accettato di perdere la vita per combattere chi voleva stravolgere l’ideale della legalità, e chi ha accettato di perdere la vita per cercare di difendere questi che li combattevano. Ognu
no di noi sappia che prima o poi chi ha vantaggi dai “favori” sarà vittima dello stesso modo di pensare, subirà lo stesso torto che un giorno fece ad altri e soprattutto sarà solo. Non accettiamo compromessi illegali, uniamoci contro l’ingiustizia, i furbi, battiamoci per la legalità e confidiamo nel buon senso non nei favori. Una esigenza va soddisfatta con il bene placido di tutti e non con il favoritismo di qualcuno. Ognuno di noi approfitti di questo giorno per riflettere dell’esempio di Falcone o di Borsellino, nomi che oggi dopo vent’uno anni, ancora ricordiamo, mentre dei loro assassini ricordiamo solo il gesto infame non certo i nomi. La mafia si combatte anche con piccoli ma significativi gesti.
Riportiamo un piccolo sunto delle “5 azioni che ogni cittadino può fare contro le mafie”
“…Per combattere le mafie, bisognerebbe imparare a dire no alle tante scorciatoie che la vita offre ogni giorno, ai favori, alle raccomandazioni, preferendo “al puzzo del compromesso morale, il fresco profumo della libertà”, come auspicava il giudice Paolo Borsellino.
L’indifferenza è compromesso. Il silenzio degli onesti è il pericolo maggiore che ci sia per la democrazia. Noi crediamo che ogni cittadino possa fare la sua parte, anzi debba fare la sua parte, contro il radicamento mafioso nella nostra città. Perché come dice il secondo paragrafo dell’articolo 4 della nostra bella Costituzione “Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società.” Quindi l’indifferenza è incostituzionale!…..”