Quattro giorni fra grandi campioni

Dopo un felice ritrovarsi di amici presso il campo sportivo di via mecenate, uno scambiarsi di abbracci, di strette di mano, gesti d’affetto per i compagni di squadra che sono mesi che non si vedono, inizia l’allenamento. In un lunedì da 33 gradi di sole, su un bellissimo ma rovente campo in sintetico, molti di noi fanno la conoscenza ... More

Insegnare il football americano

Continua l’impegno dei Rams nell’educazione sportiva che ha come scopo far conoscere i valori del football americano in un paese che oramai, dai lontani e dorati anni 80, ha dimenticato col susseguirsi anche di una sola generazione prima di tutto cos’è il nostro amatissimo sport, e secondariamente quali sono i valori che porta. Lo sprint che i Rams Milano degli anni duemila stanno dando al football americano milanese vuole partire dal basso, dal contatto con i ragazzi e le realtà che caratterizzano lo sport e l’educazione in Italia, cioè anche gli oratori. Quattro dei nostri volenterosi Rams si sono quindi attrezzati di palloni, attrezzatura e buona volontà e sono partiti di mattina per l’oratorio Gesù di Nazaret nel nuovo quartiere Adriano di Crescenzago, nella parte periferica vicino a Sesto San Giovanni di Milano. Appena dopo le presentazioni abbiamo chiarito qual era lo scopo della nostra giornata: 1) Insegnare cos’è il football 2) Insegnare quali sono i valori del football 3) Divertirsi. Abbiamo quindi iniziato a spiegare le regole fondamentali, le caratteristiche del nostro sport, perché è divertente giocarlo e perché è educativo. Parola chiave era: SQUADRA. Un termine che purtroppo oramai nei valori dello sport italiano sta perdendosi, lo vediamo tutti i giorni. Proiettiamoci in sud africa un momento: il fallimento della squadra a cosa è stato dovuto a sentire i giornali e i giocatori? Alla mancanza di due giocatori di punta che trascinassero la squadra. Nessuno ha pensato che invece ci fosse un problema a livello di coesione, di proiezione al risultato, di volontà di battere uniti l’avversario? Perché guarda caso gli unici gol che abbiamo fatto sono stati in quegli ultimi minuti in cui la paura di perdere la faccia, li faceva osare, visualizzare l’obiettivo gol, avere il senso e la fluidità del gioco e quindi segnare? Sono certo che se avessimo giocato in quel modo... More