Sbaglia chi segnala non chi sbaglia

Sono stato sollecitato a rispondere ad alcune polemiche che le mie riflessioni hanno suscitato, non le intenzioni del codice etico, che ad oggi nessuno dei presunti difensori del football hanno ritenuto di invitare a seguire, ma le riflessioni sulla mancata partita di Bari. Nessuno si è preoccupato dell’immagine del football, nessuno si è chiesto come mai è ritenuto un comportamento normale che un Presidente di una società prende un impegno e poi lo disattende? Se penso che uno dei motivi della diaspora era proprio l’immagine. Comunque vorrei restare sulla notizia: una squadra decide di fare due incontri con un’altra squadra, i Presidenti si mettono d’accordo e la squadra di Bari correttamente si presenta a giocare la prima partita. La perde e si mette a lavorare duro per la rivincita. Cinque giorni prima di questa partita le comunicano che la partita non si gioca, tutti pensano ai regolamenti, e questo denota la disinformazione e la malafede, perché i regolamenti non sono cambiati, e se una cosa era regolare dieci giorni fa lo è anche tra cinque giorni, allora esclusa questa possibilità cosa fanno i grafomani amanti del football, beh la cosa più razionale, attaccano chi questi fatti li denuncia. In fondo basterebbe non far sapere e si potrebbe andare avanti a fare quello che più è comodo. Bene io mi sono messo nei panni dei ragazzi di Bari, nel loro entusiasmo per poter ribaltare il risultato nella rivincita, negli allenamenti che magari hanno intensificato per questo scopo, mi sono ricordato di tutti quelli, sempre gli stessi grafomani, che mi hanno accusato di essere contro la gioia di giocare dei ragazzi e ho scoperto che a loro dei ragazzi non è che gli importa poi molto, se poi sono quelli di Bari e sono in FIF ancora di meno. Non una parola spesa per la loro passione, per una partita che dovevano giocare, che si erano accordati per giocare e che non giocheranno. Le regole sono le stesse di dieci giorni fa, allora forse è vera la seconde ipotesi: mancano i giocatori, il roster è ridotto, forse insufficiente. Meglio non farlo vedere prima, meglio non parlarne, caso mai si ritireranno dopo, ma così facendo qui al nord non se ne saprà niente. Alla peggio l’anno prossimo si cambia il nome alla società e pazienza. Si perché la politica è che nessun dirigente è responsabile, uno si iscrive, fa stilare i calendari immodificabili, poi si ritira e nessuno viene squalificato, nessuno paga, no gli si da solidarietà e una pacca sulla spalla, dell’immagine e tutti quei grandi discorsi sul rilancio del football chi se ne … La FIF per evitare queste cose istituisce i programmi tutorial, fa amichevoli prima, organizza camp , magari pubblica i calendari dieci giorni dopo ma seri e se qualche squadra dovesse ritirarsi ne risponde personalmente chi ha garantito che il campionato lo avrebbe fatto. Si chiama programmazione. Si chiama federazione quella che va incontro alle squadre, ma va anche incontro ai giocatori garantendo che vigila sul comportamento dei Presidenti. Si cari amici anche il football italiano è fatto da italiani, per cui per alcuni, il reo non è chi commette il reato, ma chi lo denuncia. Il famoso occhio non vede cuore non duole. Purtroppo io ci vedo benissimo e il mio cuore di appassionato è offeso. Il mio pensiero va ai ragazzi di Bari ai quali è stata tolta la partita di rivincita, utilizzate la vostra legittima rabbia per allenarvi con più vigore e pazientate il campionato è ormai alle porte.