Entusiasmo al camp di Brescia, arrivederci a Bari

Comincerò dalla fine: la commozione di Cory Miller, Linebacker dei Giants per 9 anni, e di Vincenzo Pietragalla, presidente FIF, nel salutare i partecipanti al camp. Con questa immagine abbiamo lasciato assieme a 90 ragazzi (alcuni giocavano la domenica) soddisfatti ed entusiasti il 2° Camp Federale di Brescia. Procedendo con ordine partiamo da sabato mattina: più di cento ragazzi , solo cinque dei Bengals, e questa l’unica pecca della squadra Bresciana, per altro artefice di una buona organizzazione, sono arrivati puntuali al tavolo della registrazione. Napoli, Bologna, Parma, Varese, Grosseto, Milano, Sarzana, Roma, Busto Arsizio alcune delle località dalle quali venivano i partecipanti, questo a dimostrazione che molti avevano colto l’importanza per la crescita dei loro giocatori di questo camp. Con i ragazzi molti coach di comprovata esperienza e competenza, che hanno coadiuvato i guru americani nel ruolo di insegnanti e a loro volto hanno vissuto due incredibili giornate lavorando a fianco dei più esperti e famosi colleghi americani. Ognuno dei partecipanti credo che sia partito da Brescia con un bagaglio non solo tecnico, ma anche umano accresciuto. Credo che solo negli anni 80 quando si facevano camp estivi, gli appassionati di Football potessero vedere da vicino i professionisti, ma mai era successo di ricevere un blocco da uno di loro o di allenarsi con uno di loro. La corsa nelle pause, anche dei dirigenti FIF a farsi cordialmente placcare da Cory o a giocare con lui, la dice lunga su quanto la passione per questo sport e per i suoi attori più importanti, riporti anche manager e professionisti ai tempi in cui ancora vestivano caschi e paraspalle. Purtroppo a causa di un grave lutto familiare non siamo sicuri che Cory Miller, possa essere presente anche a Bari anche se ci ha assicurato che farà di tutto, e non disperiamo, comunque gli siamo vicini. Di coach Currier e di coach Wilson tutti sono rimasti esterrefatti, sembrava che la squadra che stesero allenando, non fosse formata da cento ragazzi, per fortuna ben omogenei nei ruoli, provenienti da tutta Italia, ma la loro squadra che dovesse cominciare il campionato da li a poco. I rispettivi complimenti ed incoraggiamenti e le conseguenti arrabbiature che i coach davano agli attacchi e alle difese da loro allenati, la dicevano lunga sul loro coinvolgimento. In due ore erano riusciti non solo a spiegare ma ad insegnare un play-boook offensivo e difensivo di più di dieci schemi basato sulla spread offense, tema del camp, e nello scrimmage finale si sono viste ottime esecuzioni, segno della loro grande capacità di insegnamento, ma anche segno della grande capacità di apprendimento e crescita dei nostri giovani, che fanno ben sperare per la nostra nazionale. L’appuntamento con loro è tra cinque giorni a Bari dove l’esperienza verrà rinnovata e dove siamo sicuri che l’organizzazione non sarà da meno. Ultime due osservazioni, una sulla notevole copertura che stampa e televisioni hanno dato all’evento e l’altra sull’ottima ospitalità che l’albergo a quattro stelle estremamente confortevole, ha offerto ai partecipanti, fornendo anche salette per permettere agli arbitri federali di illustrare ai propri affiliati le novità regolamentari concordate coi coach, di visionare filmati e di svolgere importanti lavori per l’organizzazione dei prossimi campionati. Finisco con i ringraziamenti di tutti al segretario federale Fabrizio Cupellini per essere riuscito a fronte di un impegno ciclopico a organizzare e realizzare tutto questo ad un costo per i partecipanti che sarebbe servito a comprare le sole felpe e pantaloncini che hanno ricevuto, o a pagare i due pasti consumati a mezzogiorno: grazie, ed essendo esperto del problema un grazie anche a sua moglie e sua figlia alla quale il nostro ha rubato molto tempo.
Altre cose sono successe in questo week- end. le elezioni in Fidaf di cui parleremo nei prossimi giorni appena saranno usciti documenti ufficiali, se usciranno, che ci dicano qualcosa di più oltre un mero elenco degli eletti, cosa fino ad ora non accaduta; alcune controversie fra sigle arbitrali di cui capiamo poco ma di cui riferiremo dopo aver approfondito la problematica, e i primi responsi dei campionati Fidaf, non tanto sui risultati, di cui peraltro ad ora solo alcuni ufficializzati, ma sull’organizzazione e sui ritiri. Si perché mentre è consuetudine di Fidaf fare proclami per una presunta squadra neo affiliata, tiene ben nascosto i ritiri o l’inesistenza, oltre alla sigla, di una squadra alle spalle. Di questa e di altre scelte dei silenzio, ovviamente parleremo nei prossimi giorni.