Ufficiale Il ritorno di un grande amico

Potremmo parlarvi del giocatore più titolato in attività del football italiano, potremmo raccontare di quando vinse la targa del miglior giocatore europeo, o dei due titoli europei, potremmo parlare dei tanti titoli italiani e dei due premi Joe Costanzo, quelli che solo i migliori giocatori hanno vinto in passato, ma preferiamo parlare di un amico, un ragazzo di carattere che circa 29 anni fa si presentò al campo Barassi e insieme a noi cominciò a provare a giocare a football americano. Sembrava uno sport fatto per le sue caratteristiche e da allora non ha mai smesso. Dopo anni fantastici nei Rams ricevette una offerta in denaro per giocare in un’altra squadra che a differenza nostra i giocatori non si limitava a crescerli, ma ne comprava il cartellino, e si assicuravano i loro servigi con stipendi mensili. Lui non si sottrasse a questa logica ci fece un discorso onesto, ci spiegò quanto gli offrivano e fece in modo che anche la squadra ne ricavasse un tornaconto, per cui grazie alla cessione del suo cartellino, riuscimmo a tirare avanti un ‘altro anno. Lui vinse molto, noi continuammo a giocare sebbene indeboliti dai nostri pezzi migliori. Poi la storia, la squadra non riuscendo più a pagare le notevoli spese che la federazione imponeva decise di chiudere. A tutti noi quei momenti vissuti insieme sono rimasti nel cuore, le molte battaglie, alcune ingiustizie subite, i momenti belli, i mille aneddoti condivisi, probabilmente anche abbelliti dal ricordo, ci hanno sempre fatto pensare alla squadra come una cosa unica. Due anni fa la decisione di tirar fuori dai cassetti le maglie verdi, controllare i caschi e cercare di trasmettere quello che avevamo dentro a nuovi ragazzi. Sei il primo allenamento, poi dieci, poi qualcuno dei vecchi cominciò a tornare a respirare l’aria, e cosi compagni che non si vedevano da anni si incontrano e come vecchi reduci di guerra si raccontano tanti episodi. Qualcuno, che di quegli episodi aveva solo sentito parlare, cerca di appropriarsene, scoperto viene allontanato, altri che ne avevano fatto parte solo marginalmente se ne allontanano anch’essi, ma altri che a quel ricordo erano rimasti legati piano, piano si riavvicinano. Come gli animali sospettosi hanno annusato l’aria e rassicurati sono tornati volentieri a seguire i loro eredi. Si, in questi nuovi ragazzi rivedono se stessi, avendo la sensibilità di non fare paragoni, ognuno dei nuovi Rams è se stesso e non il clone di un altro. Anche il nostro è venuto, ma era titubante, oggi è tornato ha visto i ragazzi non più dieci, ma oltre cinquanta, ha rivisto lo stesso entusiasmo, la stessa professionalità che gli ha permesso di diventare grande, lo stesso spirito di squadra e questa volta ha rinunciato ai rimborsi spese, questa volta ha scelto la squadra, la maglia i ragazzi. Si cambierà ancora, ancora indosserà il casco e il paraspalle, sarà al loro fianco come lo è stato a fianco di tante generazioni di giocatori, per aiutarli e farli crescere per passare piano, piano a dare il suo aiuto dalla side-line. Si ragazzi domenica lo speaker chiamerà ancora il suo nome, non più dopo quello di Hulk, Roccia o Farfa, ma sempre dopo uno dei Rams, con il suo solito numero: numero 25 safty WALTER DEATH TALONE.