Ci siamo

Ci siamo pochi giorni e tutti sapranno quanto sono migliorati e quali sono i reali obiettivi di ogni squadra. In questi giorni ogni allenatore è assalito dai dubbi, gli sembra sempre che tutte le certezze che aveva fino a poche settimane fa svaniscano improvvisamente. Uno dei grossi limiti del nostro football è che allenandoci solo poche ore la settimana, non avendo a disposizione un opportunity team ogni attacco si allena contro la propria difesa e questo è il paragone di giudizio, solo la prima vera partita potrà mettere in luce la reale forza di una squadra. Sarà a quel punto che ogni bravo allenatore deve saper mettere obbiettivi difficili ma raggiungibili ai suoi giocatori. Siamo partiti nel 2007 con un obbiettivo molto ambizioso segnare almeno un tochdown ad ogni squadra che avremmo incontrato, obbiettivo raggiunto. Passammo al primo campionato senior, vincere almeno una partita, riuscimmo due volte e una terza fu sfiorata e solo l’inesperienza di tre giocatori che non portarono i documenti ci sostarono il successo. L’anno scorso obiettivo dichiarato fu il far crescere una nuova generazione di giocatori avendo perso buona parte della vecchia under per raggiunti limiti di età. Obbiettivo ampiamente raggiunto passando da 17 giocatori a circa 32. Quest’anno prima di vedere il reale valore delle altre squadre, ma avendo a disposizione un roster di circa 53 giocatori, di cui almeno una trentina che si sono allenati con continuità da dicembre, il nostro obbiettivo non può che essere quello di segnare almeno due touchdown a tutte le partite e vincere almeno tre partite in regular season. Non sono obbiettivi da poco per una squadra che si è ritrovata da soli due anni e con il 95 % di giocatori che hanno al massimo due stagioni di esperienza, ma lotteremo per ottenerlo, come abbiamo sempre fatto. Da circa due anni ho appreso cos’è il football a nove e ho trovato molte difficoltà nell’adeguare le mie conoscenze a questo modo di giocare. La differenza sostanziale è che per le difese è molto più complicato giocare rispetto agli attacchi, cosa che è esattamente opposta al football a undici. Mentre a undici alla difesa qualche errore è concesso in quanto su ogni gioco almeno due uomini hanno il controllo, nel football a nove la stessa responsabilità ce la ha un solo uomo e ogni errore finisce con una punizione estremamente severa per la squadra. Per questo oggi giocare in una difesa a nove presuppone una grande disciplina e senso di responsabilità e sicuramente i giocatori formatisi così avranno un grosso vantaggio quando saliranno di categoria.
Sul fronte campionati ci auguriamo che anche questo week-end la FIF continui nella sua politica dei piccoli passi ma ben fatti, che tutte le partite in calendario vengano disputate regolarmente e che i risultati vengano comunicati con tempestività. Riuscire a fare questo fino a fine stagione, avendo abbassato nettamente i costi di gestione, sarebbe un grande risultato, riuscendo a dare credibilità ad un movimento gravemente compromesso da proclami mai rispettati e che male hanno fatto alla nostra immagine. Non dobbiamo inventare niente, dobbiamo solo avere l’umiltà di rifare una strada già percorsa negli anni 80, avendo l’intelligenza di non rifare gli errori di allora, quando poco sapevamo. Nessuno si scandalizzò, salvo forse noi, che Jonnhy fosse il Presidente dei Rhinos, e quando arrivò un presidente super partes fu la rovina. Riuscire a far diventare la Federazione la squadra del Presidente, riuscire a fargli sentire che tutte le squadre saranno i suoi giocatori e che portando in alto il Football vincerà il campionato, questo deve e dovrà essere il nostro obbiettivo. Vincenzo è uomo sicuramente onesto, certamente appassionato, con indubbie capacità manageriali, ha percorso tutta la carriera da giocatore ad allenatore a Presidente, per cui sa esattamente di cosa parla, potremo trovarne uno più competente, capace e volonteroso?. Tutti quelli che hanno a cuore questo sport dovrebbero adoperarsi per farlo sentire il Presidente di tutti e per dimostrargli che siamo la sua squadra. Collaborare con lui, aiutarlo, consigliarlo ma avendo ben presente che non è ottenendo un vantaggio per la propria squadra che si fa crescere il F.A. ma solo avendo ben presente che facendo l’interesse di tutti, alla lunga si fa anche il proprio.