Un augurio ed un invito

Una delle cose che più mi disturba nello sport è vedere un giocatore discutere animatamente con un arbitro. Credo che in tanti anni che seguo lo sport non ho mai visto un arbitro tornare sulle proprie decisioni e credo che il messaggio che passa possa servire solo quale giustificazione o scusa al perdente. Credo che questo atteggiamento sia dovuto alla cultura che vuole l’arbitro infallibile. Quando mi è successo in passato di scontrarmi frontalmente con alcuni arbitri il motivo era diverso: la maggior parte di questi veniva scelto dall’allenatore di una squadra nostra avversaria e questo, a prescindere, non mi sembrava un gesto di trasparenza, e per cui avevo motivo di pensare che il sistema stesso non fosse articolato in maniera equa. Sono ugualmente convinto che molte partite le avremmo perse ugualmente, ma il subire comunque una ingiustizia non fa mai piacere. Questo appartiene al passato e per questo non mi piacciono le polemiche di pochi giorni fa con gli arbitri anche se non FIF. Gli arbitri di oggi, quelli della FIF, stanno crescendo esattamente quanto i giocatori, possiamo vantarci tutti di avere sicuramente una età media molto bassa dei giocatori, rispetto alla media delle squadre italiane. Stiamo cercando di far crescere ed aumentare il numero degli arbitri, una delle principali obbiettivi che dobbiamo perseguire è che anche gli arbitri si divertano nel fare quello che fanno, che tornino o comincino a farlo per il piacere di sentirsi una parte importante di questo sport. Non ho mai capito perché la moglie di un arbitro che non da un fallo debba essere di facili costumi, mentre il giocatore che sbaglia una ricezione in area di meta da solo o è single o ha la moglie integerrima. Mi piace pensare che ambedue siano integerrime o se una è di facili costumi lo sia a prescindere. Facendomi un esame di coscienza ho pensato a quante volte nella mia lunga carriera da giocatore prima e da allenatore poi un fallo che avevo commesso non è stato visto e non è stato fischiato, e quante volte ugualmente un fallo subito non mi è stato fischiato. Credo obbiettivamente che mai il mio comportamento sia stato uguale rispetto ai due episodi uguali. Questo perché siamo molto attenti ai presunti torti subiti, ma molto meno ai certi vantaggi ricevuti. La realtà è, e il Superbowl della NFL ce lo ha dimostrato, che è difficilissimo per un arbitro vedere tutto. Quello che deve fare, è riuscire a far capire a tutti che metterà tutto il suo impegno per tutelare l’integrità fisica dei giocatori, ma che comunque malgrado ciò non è detto che ci riesca. Quello in cui si impegnerà sarà l’utilizzare il medesimo metro di giudizio, non essere prevenuto, e ricordarsi sempre che tenere un atteggiamento rilassato e amichevole potrebbe aiutare i giocatori a meglio capire il ruolo dell’arbitro. Se infatti questi si ergerà a giudice infallibile sarà più facile attribuirgli, a torto, questo ruolo, se viceversa, verrà percepito come un appassionato che fa il massimo per correggere comportamenti che potrebbero essere rischiosi per l’incolumità dei giocatori, sarà più facile avere un rapporto serene e di riconoscenza, non solo, anche per lo spettatore sarà un piacere assistere ad una partita, introducendo il modo corretto di fare sport.
Abbiamo recentemente svolto uno scrimmage coi Puma arbitrato e giocato con questo spirito da tutti i componenti e l’impressione di tutti è stata di una piacevole serata di sport, come mi auguro sarà d’ora in poi ogni nostro evento.
Io mi impegnerò al massimo per raggiungere questo obbiettivo, e lo stesso atteggiamento farò tenere ai miei giocatori, sicuro che già gli arbitri siano pronti a fare questo salto di qualità.
Sarà comunque un altro mattone aggiunto alla costruzione di quelle fondamenta che questa federazione vuole porre per diventare grande. Ringrazio comunque fin d’ora gli arbitri per quanto fanno, per aver accettato una riduzione dei compensi facendo capire a tutti che la loro passione non è inferiore alla nostra: grazie!