Sta cambiando il mondo i Rams vincono nonostante il loro coach?

No, credo che i Rams abbiano sempre vinto, oggi sono più palesi i loro obbiettivi e le loro vittorie. La società attuale ha capito che lo sport è un grande biglietto da visita, e i ragazzi hanno capito con lo sport, che sacrificarsi, essere disciplinati, rispettare gli altri, accettare la sconfitta come stimolo a migliorarsi e valutare una persona per quello che vale e non in base a pregiudizi e apparenze sono le medicine per costruire un mondo migliore. Oggi può essere più facile spiegarlo rispetto ad anni precedenti, anni in cui stava nascendo la Milano da bere, anni in cui alcuni vivevano lo sport come moda e non come formazione. Oggi come allora esistono scorciatoie, ma oggi come allora la nostra politica e in genere la politica della federazione alla quale apparteniamo, cerca di combatterle con l’esempio, l’attenzione e con direttive serie. Chiunque entra nei Rams sa oggi come allora che non gli sarà mai chiesto quanto pesa o quanto è alto, quanti soldi ha o cosa fa suo padre, ma se è pronto a prendere un impegno e a rispettarlo. Un impegno duro, ma d’altra parte questo sport si impara solo se ci si allena seriamente. Il nostro regolamento interno è una scelta di vita, un impegno a diventare uomini, prima che giocatori, almeno rispettosi dei compagni di squadra, quando non gli si è amici. L’anno scorso abbiamo avuto una stagione sportiva con un saldo di vittorie e sconfitte negativo, ma alcuni dei ragazzi che si erano avvicinati erano anche reduci da annate scolastiche disastrose. Quest’anno ho avuto la fortuna di assistere personalmente alla laurea di cinque nostri giocatori, alcuni che l’anno scorso erano stati bocciati o promossi per compassione, quest’anno mi comunicano orgogliosamente i loro voti oltre la sufficienza, alcuni che non avevano lavoro o svolgevano lavori non adeguati, hanno, in questo momento di crisi, trovato un lavoro, o un lavoro più idoneo. Questo modo di affrontare gli impegni in modo serio ha fatto riavvicinare anche molti dei vecchi giocatori che sono tornati a respirare aria pulita, e grazie a questo entusiasmo, o meglio contagiati da questo entusiasmo, hanno persino smesso di fumare, o lo stanno facendo, sebbene nessuno gli lo avesse chiesto. Le mamme dei nostri giocatori, anch’esse coinvolte sono finalmente tornate a diete sane, buttando via le merendine a favore dei frutti, o semplicemente ricordandosi che nessuno dei nostri ragazzi e mai morto di fame e che non è abboffando i ragazzi che li si educano. Gran parte del merito di tutto questo è sicuramente dei nostri sponsor da quelli istituzionali come la Treestars detentrice del marchio Bozart, alle donazioni di alcuni amici, ne ricordo uno per tutti: Daniele Parini, già nostro ex giocatore, alla So. Ge. Mi. che dandoci la frutta ogni hanno ai camp ha fatto si che tutti i ragazzi tornassero ad apprezzare il valore nutrizionale degli alimenti naturali, ad alcune iniziative fantasiose messe insieme dai nostri dirigenti tra i quali cito il Vice Roberto De Santis e Claudio Minguzzi, ai molti collaboratori: dal fotografo Alessandro Prada, affiancato da poco anche dal gradito ritorno di Dario Fumagalli, al nostro addetto stampa Umberto Baresi, a suo fratello Davide, prezioso compilatore delle nostre statistiche, al competente aiuto che Ignazio Zanotti ci ha dato nel sistemare il sito, record di contatti, a Luca e Peter che si occupano del settore propaganda. Importante però il contributo dei nostri allenatori e su tutti il Kaiser Alfredo Martinelli, il quale applicandosi con passione e professionalità fuori dal comune ha fatto della preparazione atletica una scienza, in una squadra di dilettanti. Ha dimostrato come la competenza, non dipenda da quanto uno viene pagato, ma da quanto uno sa. I ragazzi si sono rivolti a lui come ad un guru, e lui lavorando con umiltà si è messo a disposizione di chiunque volesse fare le cose seriamente. Il recupero di Peter dalla frattura dei legamenti, ha dimostrato che la volontà unita alla competenza può fare miracoli. Antonio Rossini, che sta riportando la nostra difesa agli splendori di un tempo, ancora a Marco Bravetti, ottimo coach dei runninback, a Roberto Fifteen che sta facendo crescere velocemente le nostre linee, ad Alberto Maghini che cura gli Special Team, ed ultima ma certamente non ultima a Tiziana che non solo mi lascia dedicare molto tempo alla squadra, ma si occupa con pazienza e dedizione del magazzino e del tesseramento.
Ora io non so come sarà la fine della nostra stagione, ne come andrà la partita di sabato, sono certo però che il saldo di quest’anno sia ampiamente positivo per il clima che si respira in squadra, per essere riusciti ad amalgamare giocatori con esperienza trentennale come Walter Death Talone, a ragazzi di sedici anni come Miky o Federico, a far unire persone di religione diversa , situazione economica e familiare agli antipodi, e ad unirli sotto un’unica maglia e per un unico obbiettivo. Si sono tutte queste cose che quando scendiamo in campo ci spingono avanti e a prescindere dal risultato sul campo noi abbiamo già vinto, specie se pensiamo che due anni fa tutto questo non esisteva, anche se mancava a molti. Nessuna gufata, nessuna critica potrà mai levarci questo risultato, che appartiene a tante persone, comprese i nostri detrattori, a quelli che si sono divertiti ad insultarci e denigrarci. Forse torneremo anche a risultati agonistici diversi, ma solo una grande squadra può ottenere quello che noi siamo riusciti ad ottenere. Grazie a tutti.
Domani sera con molto umiltà ci rivediamo alle venti sul campo c’è un’ altra partita da giocare, ancora yard da strappare all’avversario e yard da difendere dall’avversario, insomma niente di nuovo: tanto lavoro da fare insieme come ogni allenamento quest’anno