Alcune riflessioni sul futuro del football

Che il football italiano sia diviso, ormai è chiaro a tutti, sul perché sia diviso credo che anche questo sia ormai palese. Da una parte un gruppo di persone convinte che solo spendendo molto e facendo molto fumo, sia possibile rilanciare il movimento, fingendo di conoscere codici, regole, tutto sul marketing e vantando amicizie alto locate, dall’altra una piccola realtà che conscia dei limiti del nostro sport, e della impreparazione dei dirigenti di questo mondo, pensa che sia meglio gettare delle basi solide per arrivare dove qualsiasi sport vorrebbe aspirare. In mezzo a questo una serie di persone che ritengono di sapere tutto e di essere indispensabili, e alcuni avvoltoi che cercano di prendere quello che in questo momento il movimento può dare.
Appare ovvio che così non si potrà andare avanti, appare palese che se non si programma il futuro la fine sarà solo l’ennesima rifondazione tra pochi anni, dove gli esclusi dalle stanze del potere di oggi, cercheranno di giocare sul malcontento che si sarà instaurato per prenderne il posto. Vi faccio un esempio pratico. Una selezione di giocatori si è auto convocata a Firenze, tentandosi di spacciarsi per nazionale italiana , cosa che è risaputa a tutti, è proibita dalle normative CONI, che consentono tali onore alle sole rappresentative di sport da esso riconosciute in federazione. Il fatto di per se stesso non credo sia rilevante, quello che è sintomatico di un pensiero è che nessuno sa quale dovrà essere la politica di scelta dei giocatori, mi spiego, non su di quale squadra o federazione debbano appartenere, cosa a mio avviso secondaria, ma ammesso che si voglia fare una selezione, ammesso che la si voglia inviare in Austria per vantare dei crediti futuri,ammesso che si trovino i soldi, che tipo di selezione si vuole fare: la migliore possibile cosi da non perdere tanti a pochi, o una selezione di giovani su cui investire per il futuro del Football? Di questo argomento non c’è traccia di discussione.
Un altro esempio sul quale futuro qualcuno sta preparando al nostro sport?
Ho letto un verbale di un consiglio direttivo di una Federazione che si vanta di essere in osservatorio del CONI e che credo annoveri tra i suoi consiglieri federali un notaio e tra i presidenti di una squadra a lei affiliata un ufficiale della guardia di finanza, orbene sapete cosa hanno avuto il coraggio di scrivere questi illuminati dirigenti? Questo: ” L’assegno che dovrà essere emesso da tutte le Società al momento dell’iscrizione a qualsiasi campionato senior federale ,dovrà essere intestato alla F.i.d.a.f. , riportare il timbro della Società e la firma del legale rappresentante e senza riportare la data.
Per ogni campionato la cifra da inserire nell’assegno è così suddivisa:
Per le Società iscritte al Campionato di serie A o Ifl è di € 7.000.00 (settemila/00)
Per le Società iscritte al Campionato di serie A2 o Lenaf è di € 4.000.00 (quattromila/00)
Per le Società iscritte al Campionato di Arena è di € 2.500.00 (duemilacinquecento/00)
Sicuri del Vostro interessamento porgiamo Distinti Saluti
Consiglio Federale F.i.d.a.f “
Capite? “senza riportare la data”. Praticamente una associazione sotto osservatorio del CONI invita i propri iscritti a commettere un illecito.
Ora credo che a fine stagione sia opportuno che persone di buona volontà si incontrino, decidano cosa sia meglio fare per il futuro, se qualcuno vuole un futuro. So che il Presidente deve indire nuove elezioni, gli chiedo di pazientare fino alla fine dei campionati, dopo di che partendo dall’esperienze ottenute si indicàno nuove elezioni, in cui venga ripresentato il programma da lui già in parte cominciato, magari accogliendo proposte di qualcuno che decide di lavorare seriamente e gratuitamente per il football, si mantenga la politica dei piccoli passi e piccoli costi, si facciano statuti snelli ed agili, magari, già prevedendo di adeguarli mano a mano che il movimento crescerà. È inutile avere dieci consiglieri federali se le squadre sono venti, meglio averne cinque disponibili e capaci, sapendo che non c’è da guadagnare da questo tipo di cariche, ma da lavorare.
Avremo modo in futuro di constatare quanti sono ancora disponibili ad impegnarsi per questo sport confrontandosi sulle idee e non sugli insulti. Quello che ormai è palese è che è inutile riempirsi la bocca con parole come Federazione, Regolamenti, Nazionale, quando poi tutto viene scritto ed organizzato come è sotto gli occhi di tutti. Smettiamola di riempirci la bocca con le frasi: amo questo sport, la frase corretta è amo questo sport finchè me lo fanno giocare a qualunque costo, altrimenti chi se ne frega. Be c’è gente, spero molta, che sostiene che questo sport altri abbiano il diritto di giocarlo, e che ritiene di doversi impegnare per poterglielo permettere, ma per adesso non siede in parlamento, spero che presto si unisca per realizzare questo sogno.