Giocatori Americani perché no?

Per capire se è utile o no avere giocatori americani in squadra, bisogna partire da che cos’è il football americano. Il F.A. è lo sport di squadra per eccellenza, ora non esiste uno sport di squadra vero in cui la differenza la fanno uno o due giocatori, se ciò avviene è la filosofia dello sport che è sbagliata. Non esiste un solo giocatore divenuto famoso se non inserito in una squadra forte. In Italia viceversa si pensa che basti prendere due o tre mercenari per avere una squadra competitiva. Questo purtroppo è in parte vero, ma è vero perché il livello del nostro football, così detto di elite è veramente basso. Il problema è che chi si occupa e si è occupato di organizzazione del football non conosceva lo sport di cui voleva occuparsi. Quest’anno in FIF per la prima volta si è tornati ad organizzare un vero campionato e quest’anno le squadre si stanno rendendo conto di come sia diverso giocare tutte le settimane piuttosto che una volta ogni tanto. Nella componente di questo sport si è tornati ad inserirne una importantissima: la variabile infortuni e sopportazione del dolore, che è una delle basi del nostro sport. Chiedete a Talone quante partite ha saltato nel corso della sua carriera e guardate nelle squadre quanti ragazzi marcano visita per infortuni leggeri? Questo a cosa porta? Porta ha dover concentrare in due, tre mesi massimo la regular season, per cui non più di dieci partite, il che vuol dire che roster di venti persone non possono bastare, il che vuol dire che per giocare tre mesi bisogna allenarsi prima almeno quattro, tra palestra e schemi, perché in stagione sarà difficile avere sempre a disposizione tutta la squadra. Il che vuol dire che, esattamente come in America, dopo un impegno così gravoso per sette otto mesi, gli altri quattro ci si deve riposare. Se una società riesce a creare e fare tutto questo sta nascendo una squadra che durerà nel tempo. Altri quattro mesi, tra preparazione e stagione, serviranno a svolgere il campionato giovanile che potrà sovrapporsi alla fase iniziale di preparazione della prima squadra. In questo contesto, mi spiegate cosa ci azzecca uno o due o tre giocatori americani che arrivano venti giorni prima dell’inizio del campionato, per di più pagati? Mi spiegate perché i ragazzi si dovrebbero allenare per poi vedersi portare via il posto da un mercenario? Perché la linea dovrebbe farsi ammazzare per difendere uno con cui non ha sputato sangue? Perché uno si dovrebbe allenare con coscienza e spirito di sacrificio sapendo già che in stagione sarà messo in panchina perché arriva il “fenomeno” ? Da quando nello sport la regola è: chi ha più soldi vince, e non : vince chi si allena meglio, chi si impegna di più, chi è meglio organizzato? Cosa c’è di formativo per un ragazzo nel vedersi mettere da parte a prescindere dai sacrifici fatti, perché arriva l’americano pagato? Diverso è l’americano che vive con la squadra, che si allena con essa, che segue le sue regole e che non viene pagato, esattamente come gli altri. Si infatti non credo che la distinzione debba essere tra americani ed italiani, ma tra giocatori mercenari e dilettanti. Nello sport secondo me tutti devono avere le medesime chanche e per cui anche gli americani. Se un ragazzo nato negli States viene a studiare in Italia e vuole giocare, perché no? Diverso è quello che viene apposta a giocare perché pagato. Quello no. Qualcuno dice che gli americani fanno pubblico? Portatemi statistiche che dimostrino quanto affermato, io da sempre ne ho di contrarie. I Rams hanno sempre investito soldi nella formazione di giocatori, e da sempre molte squadre ancora oggi, hanno giocatori cresciuti nel nostro vivaio. L’elenco è lunghissimo, inutile ricordare che gli unici due giocatori giudicati uno miglior giocatore europeo in assoluto, Roccia Dones, e l’altro miglior giocatore europeo nel suo ruolo, Walter Talone, giocavano nei Rams. Inutile ricordare che gli unici titoli vinti dall’Italia in Europa furono quando in Italia c’era l’embargo sui mercenari, prima e sui qb mercenari dopo. Quando qualcuno mi dice che però gli americani insegnano, mi dica allora chi sono gli eredi di Frasco nei Frogs? Quello prima di lui, Gallivanone, lo ricordiamo tutti. Inutile poi ricordare quanto costano alle squadre gli americani e quanto si potrebbe fare in camp tecnici con tutti i soldi regalati a questi signori che viceversa levano posti importanti ai nostri ragazzi.