Siamo su scherzi a parte

Leggiamo su Addol di un presunto accordo tra la FIDAF e una associazione tra 50 giocatori i quali al fine di garantire pari opportunità ad altri giocatori non tesserati Fidaf, badate bene che hanno paura a dire F.I.F., e anzi diranno che si sono battuti per agevolare tutti anche quelli di federazioni che tutti ignorano, ma che potrebbero esistere, al pari di FIF che però non nominano per no riconoscerne l’esistenza, orbene l’accordo raggiunto è stato: tesseratevi per una squadra FIDAF e noi vi daremo l’opportunità di giocare. Pensate, e non è che lo hanno deciso in cinque minuti , no hanno impiegato diversi giorni, discussioni , trattative, parole e parole non una cosa facile. Infatti nello statuto di Fidaf è previsto che senza la mediazione di questa associazione non ci si può tesserare, o mi raccomando il particolare di svincolare il giocatore di FIF, certamente i migliori e secondario, è una richiesta legittima, magari si potrebbe anche estendere questa richiesta e dire che per meglio valutare i giocatori la FIDAF nella sua magnanimità farà giocare i migliori giocatori FIF nei play-off nelle squadre che si faranno avanti prima, garantendo però pari trattamento ai giocatori che andranno nelle loro squadre al fine della selezione, non come nei Gulag. Appena mi levo l’anello al naso corra a ringraziare questi cinquanta giocatori che a nome di tutti i giocatori di football italiani sono riusciti a strappare questo accordo pari ed equidistante. Anzi proporrei alla FIF domenica di osservare un minuto di giubilo a questi cervelli eccelsi. Per un minuto, quando mi hanno fatto sapere che era stato raggiunto un accordo per la nazionale, avevo pensato che l’ON. Leoluca Orlando avesse chiamato il Presidente Pietragalla e gli avesse detto:” Visto che in Russia vi ho fregato la scena ed ho spacciato per mia una nazionale che non lo era, ho capito che mi sono male comportato e per rimediare fisserei un incontro in cui i nostri tecnici si confrontano per stabilire come formare la prossima nazionale, con quale criteri, quali soldi, e come scegliere i giocatori.” Si sa io sono un sognatore. Che racimolino i loro giocatori, che vestano la maglia della selezione FIDAF, non certo quella dell’Italia, che come dimostrano i recenti fati è unita e non separata, e vadano in Austria o dove vogliono. Noi andremo avanti a lavorare cercando punti di incontro seri, con qualsiasi interlocutore serio, lasciando le barzellette a questa nuova associazione di cabarettisti che passa il suo tempo a giocare ai sindacalisti di niente, unica categoria di cui attualmente se ne può fare ampliamente a meno.