I week-ens sono uguali per tutti, o no.

Sono costretto a rispondere ad un arbitro che si è fatto portavoce, non so se autorizzato o meni, di tutta la classe arbitrale, dandomi del fenomeno semplicemente perchè avevo un sogno. Il signore in questione sostiene che io sragiono quando penso che un arbitro dovrebbe per passione venire ad arbitrare, sono un pazzo quando auspico delle crew in contrapposizione l’una all’altra per conquistarsi il titolo della migliore, essendo stata votata dagli allenatori e dai giocatori, magari. Poi si chiede dove ero io nel 2006. Bene mi piace rispondergli perché trovo nelle sue parole comunque della passione. Nel 2006 ero a giocare a golf, ma nel 1984 io feci il primo camp a Caspoggio in cui per primo invitai gli arbitri a confrontarsi con il miglior capo allenatore della NFL, tale Sam Rutigliano, che era nostro ospite e gli arbitri furoni felici di essere ospitati gratis. Mi chiedo invece perché un giocatore, un dirigente, un allenatore dovrebbe fare tutte quelle cose che lei vede come tragiche, non solo non essendo pagato, ma addirittura pagando e in alcuni casi pagando tanto. Perché se un arbitro va il week-end in giro è un sacrificio che deve essere retribuito, se lo fa un giocatore che magari neanche gioca deve pagare? Vede io avrei preferito una difesa d’ufficio di tutta la classe arbitrale che lei si arroga il diritto di fare partendo dal principio che alcuni arbitri pur volendo venire gratis non hanno mezzi economici per pagarsi la trasferta, era un discorso che potevo condividere, ma se lei dice che un arbitro deve essere pagato perché si sciroppa dei chilometri, sacrifica il week.end, e deve essere in forma ed equilibrato, mi scusi ma in uno sport dove tutti gli altri o quasi pagano per giocare e per fare le stesse cose che lei ritiene grandi sacrifici per gli arbitri, oltre prendere delle botte, non posso seguirla. Conosco per fortuna grandi arbitri, ma soprattutto uomini, persone, che nel corso di lunghe carriere hanno girato l’Italia e i campi avendo l’orgoglio ed il piacere di essere considerati buoni arbitri, con loro che pensi la combinazione, conobbi a Caspoggio ho rapporti di grande stima e ancora l’anno scorso erano al mio camp ad insegnare il regolamento ai miei ragazzi e pensi malgrado saranno stati onorati di mangiare insieme a lui spesso, questo galantuomo, arrivava dopo mangiato a spiegarci le regole, per non gravare sul nostro bilancio. Questo per fortuna non è un sogna ma un fatto.
Vorrei inoltre ricordare ai personaggi che girano intorno al football e che pensano di essere importanti perché pensano di sposare una opinione diffusa, che ci sono tante persone alle quali i miei scritti interessano e non si “incazzano”, anzi mi incoraggiano e la dimostrazione sono i contatti che questo sito ha. Giustamente un pensiero illuminato come il suo è difficile che faccia arrabbiare qualcuno, ma è anche difficile che costruisca qualcosa se non viaggiando di luce riflessa.
Comunque continui pure e non creda di essere già arrivato al fondo, può fare meglio anche senza impegnarsi.