Quando le cose le fanno gli altri tutto sembra facile.

Ieri durante un incontro con dei ragazzi mi hanno chiesto, come mai il sito dei Rams fosse sempre attivo, mentre quello della Federazione da due mesi era fermo? Ho detto che sicuramente era una pecca della F.I.F. alla quale avremmo cercato di rimediare, anzi ho chiesto loro se erano disponibili per proporsi al Presidente come manutentori del sito. La risposta è stata che lo avrebbero fatto volentieri, ma purtroppo avevano molto da fare. Tutto questo è un classico modo comportamentale di alcune persone che gravitano nel mondo del football. Da tanti anni seguono l’ambiente, sanno perfettamente cosa si dovrebbe fare, ma quando si tratta di farlo beh allora è un altro discorso. Poi però quando qualcuno finalmente fa quello che era ovvio a tutti ma che nessuno aveva voglia di fare sostengono che è merito loro perché lo avevano detto. E’ vero che ci sono anche quelli che per dimostrare che sono innovatori fanno ciò che non solo non è ovvio, ma anzi è dannoso, ma siamo a casi limite, poi tornano a fare le uniche cose che si possono fare. Questo spaccato del nostro mondo si verifica anche fra i dirigenti, se c’è un merito che ha avuto la F.I.F. è riuscire a fare le cose ovvie ma a farle bene. L’anno scorso primo anno ufficiale di due Campionati maggiori in contemporanea siamo riusciti a stilare calendari credibili e sostenibili, a rispettare tutti gli impegni, a pubblicare in tempo reale i risultati e qualche commento, ad avere un discreto seguito sui media, merito quest’ultimo di tutti i dirigenti che localmente hanno cercato di coinvolgere il più possibile i giornali e le Tv locali, e soprattutto abbiamo fatto tutto questo con costi accettabili, tanto che nessuna delle nostre squadre si trova oggi in gravi difficoltà. E’ vero qualcuno ha pagato con un certo ritardo e questo è una cosa che ci batteremo per evitare, a meno che non avvenga alla luce del sole. Mi spiego se uno squadra attraversa un momento difficile la Federazione se può la deve aiutare, è uno dei suoi compiti, ma questo deve avvenire con il consenso di tutti e non creando precedenti pericolosi o situazioni clientelari, inoltre il non pagare nei termini e senza avvertire, comporta un aumento di lavoro per la segreteria, che deve sollecitare, telefonare, aspettare e non può rispettare qualche volta i pagamenti nei termini in cui si era impegnata. Le stesse difficoltà che molte volte troviamo nella squadra e bacchettate dai dirigenti, vengono riproposte dagli stessi in federazione. Facciamo un passo in avanti ulteriore quest’anno, cerchiamo di aiutare la federazione e facilitargli il lavoro: diamoci delle scadenze che siamo in grado di rispettare, non solo su quelle economiche, ma anche su quelle burocratiche, se le iscrizioni vanno fatte entro una tale data: facciamolo, se le statistiche vanno inviate entro la tale ora: facciamolo e così via. Se ognuno fare la propria parte continueremo a crescere. Abbiamo già fatto salti mortali seguendo la logica della buona volontà e collaborazione. Ho avuto l’onore di partecipare a tutti i camp proposti dalla Federazione e organizzati localmente dalle società ed ho notato la grande potenzialità che abbiamo. Tutti efficienti e a costi estremamente contenuti. Ora si tratta di sfruttare maggiormente questa nostra capacità, sappiamo che il difficile viene adesso, ma non siamo certamente gente che si spaventa per le cose difficili. Se pensate che sia stato facile vi basta guardare chi con molti più mezzi e con molto più organico è riuscito a disperdere tanti giovani volonterosi in strutture inutili, una buona gestione non dipende dai soldi ma dalla capacità organizzativa e dalla buona volontà. Non è dal numero delle Leghe che si dimostra la professionalità, ma è grazie ai risultati raggiunti che si diventa credibili. Qualcuno pensa che basterebbe poco per fare meglio io gli credo, ma ce lo dimostri, se è di Milano ci contatti, se di altre città contatti la società F.I.F più vicina e si proponga, la Federazione è aperta a tutti coloro che vogliono sentirsi parte attiva e state tranquilli che da fare c’è molto.